È da poco trascorsa la Pasqua Ortodossa. Al suo 147esimo giorno di guerra l’Ucraina si è trovata alla sua seconda celebrazione pasquale sotto i colpi dell’artiglieria e dei raid aerei russi. Bombe russe non solo nella regione di Zaporozhye, dove nella notte di Pasqua è stata bombardata la chiesa di Kamyshevakh. Di questa sono rimaste macerie, polvere e qualche icona sacra. La stessa mattina del 16 aprile, quando i residenti si aspettavano di celebrare la resurrezione e di pronunciare le parole “Cristo è risorto!” rispondendo “È davvero risorto!” si sono invece trovati a salvare il salvabile su ciò che restava della Chiesa.

Nella stessa mattinata di celebrazioni per il mondo ortodosso attorno alle 11:00 ora locale ad essere colpita è stata anche la Chiesa dei Tre Santi a Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk. Come questi, molti altri luoghi di culto sono stati interessati da bombardamenti, obiettivo impedire le celebrazioni in uno dei giorni più importanti per la Chiesa Ortodossa. Fortunatamente nei momenti in cui le costruzioni religiose sono state colpite non vi erano fedeli. Alcune persone sono rimaste ferite, ma si trovavano all’esterno degli edifici religiosi. Cupole e icone per dimostrare la resistenza di un popolo stanco, ma che non molla. L'arciprete Mykolai Marushchak, il diacono della città, ha notato che l'esplosione è avvenuta intorno alle 11:00, dopo la celebrazione festiva tenutasi subito dopo poco l’alba.

«Il servizio di Pasqua era alle 6 del mattino. Al momento dell'arrivo dei colpi di artiglieria, grazie a Dio, tutti i fedeli erano già andati via» - ha dichiarato il diacono - «È la peggiore cosa che sia successa il giorno di Pasqua. Hanno cercato di oscurare una festa del genere, ma lasciamo che tutto scorra, Cristo è risorto!». Sfortunatamente al di fuori di questa Chiesa un uomo di 57 anni è stato sottoposto a cure ambulatoriali e una donna di 38 anni è stata ricoverata. Ciò dimostra che sebbene in molte regioni ucraine le forze di occupazione russe siano state respinte, verso i confini con la Russia l'orrore della guerra continua. Mosca non smette di bombardare città pacifiche con missili, distruggendo tutte le infrastrutture civili ed energetiche che trova sul suo percorso. 

Nel sud-est del Paese e in molti villaggi e città ucraine, i cittadini rimasti e quelli tornati, proprio come alcuni amici che ho conosciuto e che sono di Chernihiv, esattamente come un anno fa, hanno celebrato la Pasqua in cantine e in rifugi antiaerei sotto continui bombardamenti. Anche i soldati ucraini hanno incontrato la loro Pasqua al fronte, in trincea. Quasi tutte le Chiese ucraine hanno benedetto e consacrano migliaia di uova e uova di Pasqua, molte delle quali sono state consegnate ai soldati al fronte come simbolo di vicinanza e solidarietà spirituale a sostegno di una fede incrollabile e con la speranza di un’imminente cessate il fuoco

Difatti durante questa seconda Pasqua le attività russe non si sono fermate e come lo scorso anno, in cui hanno infranto il cessate il fuoco, anche in questo circa 20 aerei russi hanno sorvolato i cieli ucraini. Secondo Yuriy Ignat, portavoce dell'Air Force Command, secondo il quale l'Aeronautica delle Forze Armate Ucraine ha registrato un'attività di circa 20 aerei russi. “C’è stata molta attività di aviazione dalle prime ore della notte. Parlo di artiglieria a reazione ovviamente, S-300 e aviazione. Circa 20 aerei” riferendosi alle prime ore del mattino e di tutta domenica 16 aprile, che come già spiegato è coincisa con la Pasqua Ortodossa. Queste le dichiarazioni del portavoce dell'Air Force Yuriy Ignat durante il Telethon.

Ma tra i soldati al fronte molti hanno trascorso la “Pasqua” sotto le bombe. Alcuni esfiltrati molte ore dopo le celebrazioni per riposare un po’, per poi infiltrarsi nuovamente in poco più di un giorno. Uomini e Donne, che nonostante la stanchezza e allo stremo non hanno alcuna intenzione di mollare. Quelli più fortunati, hanno potuto ricevere le uova benedette e hanno potuto assaggiare il dolce tipico ortodosso della Pasqua, con annessa preghiera e speranza in una vittoria che li allontana sempre più dalle proprie famiglie. La nota positiva di questa Pasqua è consistita nello scambio di prigionieri, che ha visto 130 militari tornare dalle proprie famiglie dopo mesi di prigionia. Uno scambio iniziato qualche giorno fa e proseguito con le sante celebrazioni. Ad essere liberati, militari, guardie di frontiera, guardie nazionali, marinai. Tutti soldati e sergenti catturati nelle direzioni Bakhmut, Soledar, Zaporizhzhya e Kherson. Questi uomini hanno potuto festeggiare la vera resurrezione