Zingaretti in Calabria gioca ad asso pigliatutto. Il 65% con lui e ora tutti criticano Magorno

In vista dell'incontro dei maggiori esponenti calabresi del partito con il commissario Stefano Graziano, quasi la totalità delle Convenzioni Pd approva un documento che stigmatizza la gestione del segretario uscente, chiede il congresso in tempi brevi e appoggia la ricandidatura di Mario Oliverio. Ecco il testo integrale

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di Riccardo Tripepi
24 gennaio 2019
13:30
Nicola Zingaretti
Nicola Zingaretti

Il Pd calabrese è pronto ad incontrare il commissario Stefano Graziano che ha già avuto modo a Roma di avere uno scambio di vedute con i deputati della nostra Regione.

E l’accoglienza si annuncia proprio “calda”. Quasi il 90% delle convenzioni Pd ha approvato un documento che verrà consegnato al commissario e diffuso alla stampa. Una nota sottoscritta dagli iscritti, a prescindere dalla loro collocazione in vista del congresso nazionale, che in buona sostanza boccia il commissariamento, punta l’indice contro la gestione della passata segreteria di Ernesto Magorno e ribadisce il sostegno al governatore Mario Oliverio indicato come prossimo candidato alle regionali.


Il documento appare assai significativo perché approvato alla vigilia della visita calabrese di Graziano che in serata incontrerà i segretari provinciali e i consiglieri regionali e perché arriva in concomitanza a dati bulgari in ordine al sostegno della mozione di Nicola Zingaretti.

Quasi cento le convenzioni ultimate e secondo gli ultimi dati diffusi il governatore del Lazio Zingaretti in Calabria si assesterebbe ben oltre il 60%. Del resto il gruppo regionale del Pd è quasi integralmente con lui, insieme al presidente della giunta, ed anche a Reggio Calabria gli equilibri si sono spostati dopo l’abbandono di Marco Minniti. Proprio nelle ultime ore il sindaco Giuseppe Falcomatà ha ufficializzato quello che era noto da qualche giorno: anche lui sosterrà Zingaretti. La “vendetta” consumata fredda nei confronti dell’area renziana che lo aveva abbandonato dopo le polemiche sulla segreteria nazionale e la nomina di Angela Marcianò.

Una slavina così forte che sta mettendo in imbarazzo anche qualche insospettabile renziano della prima ora. Ad esempio il presidente del Consiglio Nicola Irto, dato pacificamente in quota Martina, sta facendo diffondere il messaggio che ancora non avrebbe sciolto le riserve e che la sua posizione dovrebbe essere resa nota nei prossimi giorni.

Graziano sa di camminare su un terreno minato. Ha evitato di rilasciare dichiarazioni pubbliche, ha sentito al telefono Mario Oliverio, e dopo stasera potrebbe dare una prima idea di percorso.

Probabilmente accogliendo le istanze che vengono dalla base e che vogliono la celebrazione del congresso regionale subito dopo la conclusione di quello nazionale.

Ecco il testo approvato dalle Convenzioni del Pd

“Prima di tutto la Calabria. È questa l'idea forza che, in questi anni, ha caratterizzato l'iniziativa politica e programmatica dei circoli e delle rappresentanze istituzionali del PD calabrese. Ed è in quest’ottica che, oggi più che mai, è richiesto un rinnovato impegno meridionalista che renda la Calabria protagonista e cerniera tra il Mediterraneo e l'Europa.

In tale contesto e con questa impostazione, la Calabria costituisce una opportunità, e non una negatività, per la crescita dell'Italia.

È divenuta questa una necessità ed una priorità democratica, dal momento che i contenuti  della politica nordista e sovranista dell'attuale Governo nazionale tendono a riportare vaste aree del Mezzogiorno in una condizione di subalternità e dipendenza.

 

In questi ultimi quattro anni la Calabria ha invertito la rotta. Infatti, dopo oltre un ventennio di recessione progressiva, solo ora la Calabria cambia passo e registra segni positivi in significativi indicatori economici (pil, export, nuove imprese, tasso di occupazione).

In sostanza, la Calabria  comincia a camminare sulle proprie gambe, affermando nel panorama nazionale una sua specifica identità programmatica e progettuale. 

Permane ancora, tuttavia, un gap strutturale di sviluppo rispetto ai territori più avanzati. Rimangono alta la disoccupazione giovanile e femminile ed elevato il tasso della povertà relativa ed assoluta.

Ma la strada intrapresa, in particolare grazie  all'impulso e l'azione del governo regionale, è quella giusta. Ed è per evitare ogni  ritorno al passato che occorre consolidare i risultati conseguiti, dando forza e continuità al progetto per una Calabria auto propulsiva, e non più marginale.

 

Gli iscritti del PD condividono, a questo fine, l'appello a proseguire nel lavoro avviato in questi anni che, nei mesi scorsi, circa 250 sindaci dei comuni calabresi hanno rivolto al Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio. Ciò al fine di portare a compimento il necessario programma di rinnovamento sul piano economico-sociale e politico-istituzionale, avviato in questi anni, che richiede un ciclo decennale di governo. 

 

Nonostante i limiti politici ed organizzativi, manifestatisi in questo ultimo anno, il PD ha il compito di essere  parte attiva nell'attuazione di questo progetto. Perché ciò avvenga, è necessario un rinnovamento di cultura politica, di programmi, della forma organizzativa e dei suoi gruppi dirigenti.

Il commissariamento del PD deciso da Roma ripropone vecchi metodi e logore pratiche politiche che hanno già in passato prodotto danni  e contrasta nettamente con i percorso politico e culturale necessari alla Calabria e al Paese. Il commissariamento è l’opposto di ciò che serve al PD per rilanciare una sua funzione utile alla Calabria. È pertanto, una scelta sbagliata e dannosa, ancor più perché immotivata e deliberata da quei settori del gruppo dirigente nazionale e regionale che sono stati tra le cause non secondarie della crisi del PD in Italia ed in Calabria.

Gli iscritti del PD calabrese rivendicano il diritto a partecipare attivamente alla ricostruzione politica e organizzativa del partito ed a poter esprimere il proprio impegno ideale in una forza democratica, che si alimenta dell’apporto attivo di migliaia di donne e uomini.  

Per questo gli iscritti al PD ritengono necessario procedere tempestivamente all’attivazione delle procedure finalizzate allo svolgimento, in tempi rapidissimi, del congresso regionale”. 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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