Un’altra grana per il Corap che, dopo le misteriose dimissioni del comissiario liquidatore, ora fa i conti con la “rivoluzione” dei Comuni. Segnatamente, quello di Campo Calabro il cui sindaco – visti i ripetuti appelli inascoltati ad aggiustare la strada che collega il paese e l’agglomerato industriale – ha emesso un’ordinanza che chiude al traffico veicolare un tratto dell’arteria nevralgica e biglietto da visita del tutto improponibile. «Avevo dato 4 giorni di tempo al Consorzio per rendere dignitoso il manto stradale – spiega il primo cittadino Sandro Repaci – ma il tempo è passato inutilmente e quindi faremo noi i lavori addebitandoli al Corap, mentre gli uffici stanno verificando se vi siano gli estremi per contemplare anche delle sanzioni».

Cronaca di un ultimatum infruttuoso, quindi, che mette in luce nuovamente come il consorzio regionale per l’industrializzazione – specie ora che ha mollato il commissario Enrico Mazza, l’uomo che il presidente Roberto aveva nominato su segnalazione di Unindustria – sia una barca alla deriva che il governatore non ha ancora raddrizzato. «Non sappiamo se il nuovo commissario sia stato nominato», rispondono i dipendenti del Corap, nella sede territoriale di Reggio Calabria, non senza manifestare un certo nervosismo visto che spetterebbe a loro far eseguire i lavori – dal valore di appena 4.000 euro – che servono per coprire le buche sulla strada della discordia.

«Non sappiamo nulla – risponde il sindaco a proposito dei Piani che Occhiuto ha in mente per riassegnare le funzioni del Corap a nuovi organismi da formare – anzi i 20 Comuni che ospitano le zone industriali abbiamo chiesto un Tavolo di confronto, ma fin qui non ci è stato concesso». La vicenda del Corap rischia di diventare ancora più spinosa, per via del fatto che ad esso – oltre al futuro della depurazione e dei siti industriali – è legato il destino più immediato della Zona economica speciale calabrese, che Occhiuto in questo mese andrà a promuovere all’Expò di Dubai senza però avere la certezza di poter contare sul nuovo commissario di recente nominato grazie all’intesa tra Regione e ministero.

«No – risponde al telefono il commissario Federico D’Andrea – la nomina deve essere perfezionata da un passaggio della Corte dei conti che ancora manca. Fino alla conclusione dell’iter non rilascio interviste».