La cifra è stata messa a bilancio per il triennio 2020-2022 e riguarda sia quelle delle precedenti assisi regionali che gli assegni di reversibilità per i coniugi dei politici scomparsi. Ancora possibile il cumulo del vitalizio da consigliere con quello di parlamentare o europarlamentare
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Dopo il pasticcio della legge sui vitalizi, approvata e poi abrogata dal Consiglio regionale che ha rimediato l’ennesima magra figura a livello nazionale, sono tante le domande che rimangono senza risposta. La prima di queste è sul motivo per il quale l’Assemblea, ancora senza Commissioni e praticamente ferma da inizio legislatura anche a causa dell’emergenza Covid, abbia deciso di cominciare la propria azione con il tentativo di introdurre nuovi privilegi in una materia che già di per sé fa scandalo.
Volendo affrontare il tema dei vitalizi il Consiglio avrebbe dovuto certamente trovare il modo di ridurre la spesa per quelli preesistenti e non certo provare ad assicurare un trattamento pensionistico anche a chi decade o vede la propria elezioni annullata.
La spesa per i vecchi vitalizi, prima dell’introduzione del sistema contributivo, è davvero fuori controllo anche perché l’ammontare del singolo vitalizio viene calcolato sull’indennità di carica prima del taglio della stessa e, quindi, molto più alta rispetto a quella attuale. Al momento dell’approvazione della legge che disciplina i vecchi vitalizi è del 2011 e fa riferimento all’indennità di carica che all’epoca era di poco superiore ai 9mila euro.
Quanto guadagna oggi un consigliere
A decorrere deal primo gennaio 2013, invece, l’indennità di carica lorda è stata rideterminata in Euro 5.100,00. Ovviamente anche oggi lo stipendio del consigliere regionale è ben più elevato rispetto all’indennità di base. All’indennità lorda si aggiungono 6mila euro di spese di esercizio mandato e mille euro circa di rimborso forfettario per un totale di Euro 12.136,86. Ma lo stipendi può lievitare ancora se il consigliere fa il capogruppo (altre 1.500 euro) o il presidente di Commissione (Euro 1.500), per un totale di Euro 13.686,86. Per le carice più alte come presidente, vicepresidente si aggiungo altre indennità, comprese quelle per l’autovettura per arrivare nell’importo più alto, per il presidente del Consiglio o il presidente della giunta alla cifra di Euro 17.693,00.
Il macigno delle vecchie pensioni
Alla spesa corrente si aggiunge, poi, il fardello pesantissimo delle vecchie pensioni. E, così, avviene che per 150 vitalizi, ai quali si è aggiunto proprio in questi giorni quello di Domenico Talarico, si spende la cifra di 7 milioni e 700mila euro all’anno. Ai quali vanno aggiunti un milione e duecentomila euro per la reversibilità dell’assegno ai coniugi dei consiglieri nel frattempo deceduti.
Nel bilancio di previsione per gli anni 2020-2022, recentemente approvato, per ogni singola annualità è prevista, dunque, la spesa folle di nove milioni di euro all’anno per degli assegni fuori contesto che arrivano in qualche caso anche a 7mila euro al mese. (Per 19 consiglieri si viaggia nella fascia tra 7.000 e sino a 7.709,80 al mese). Non solo. Molti dei soggetti percettori del vitalizio cumulano all’assegno generoso che stacca la Regione Calabria anche quello ottenuto ricoprendo il ruolo di parlamentare e deputato europeo.
La possibilità di cumulo
A maggior ragione, dunque, appare incomprensibile quanto avvenuto durante l’ultima seduta di Consiglio regionale. Rimuovere l’odiosa norma che consente il cumulo di diversi vitalizi avrebbe potuto essere un argomento importante da affrontare dall’appena insediato Consiglio regionale anche per dare un segnale ai calabresi che mai come oggi sono assediati dalla paura per il proprio futuro.