Il Codice rosso ha ricevuto l’ok della Camera dei deputati e Forza Italia ha scelto di analizzare la norma a Reggio Calabria.

L'analisi di Forza Italia

Per farlo, il responsabile del comitato provinciale forzista, il deputato Francesco Cannizzaro, ha chiamato a Reggio Calabria la senatrice Renata Polverini. Ne è nato un confronto a più voci, tutte rosa, su una tematica di particolare pregnanza storica e sociale: la violenza sulle donne e le norme italiane per porre un freno a questo dramma.

A Reggio Renata Polverini

Ad illustrare i dettagli normativi del testo legislativo è stata la Deputata di Forza Italia Renata Polverini, sono intervenute: Mary Caracciolo, Giovanna Cusumano, Daniela De Blasio, Cettina Nicolosi, Lucrezia Romeo, Patrizia Crea, Anna Sofia, Maria Grazia Dimasi.

Il territorio deve collaborare

Il testo della norma, che adesso aspetta l’ok definitivo del Senato, non ha convinto appieno Forza Italia che, durante il dibattito, aveva provato a modificarne il testo. “Le proposte di Forza Italia erano molto più dure del provvedimento che è passato - chiarisce la Deputata di Forza Italia, Renata Polverini - c’è bisogno della collaborazione anche delle Istituzioni del territorio, parliamo tanto di sicurezza rivolta agli immigrati ma parliamo poco di sicurezza delle nostre città”.

La stoccata a Salvini

La parlamentare “azzurra”, poi, non si è sottratta dal lanciare una stoccata al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. «L’Italia - ha detto - ha bisogno di un Ministro dell’Interno che sia in grado di garantire la massima sicurezza a chi ne ha bisogno e, soprattutto, alle donne».

L'intervento della Cusumano

L’avvocato Giovanna Cusumano, invece, ha spostato l’attenzione sull’analisi tecnica della norma.

»Grazie alla Camera che si è pronunciata positivamente, adesso aspettiamo il Senato - ha detto Giovanna Cusumano, vicecoordinatore dell’Osservatorio Regionale sulla violenza di genere - era necessario che l’Italia si dotasse di uno strumento del genere». «Sono convinta - ha concluso la Cusumano - che per questi reati non possa essere condivisa l’applicazione di uno sconto di pena».