«Alla luce delle dimissioni dei tre assessori espressione della compagine Città Futura, ho deciso di riassegnare le deleghe in capo agli stessi agli altri componenti della mia Giunta comunale. Contestualmente ho inteso procedere alla nomina di un nuovo assessore nella persona del consigliere Katia Franzè, eletta nella lista di Forza Italia e che in questi anni, seppur a volte da posizioni differenti, non ha mai mancato di manifestare l'attaccamento alla città e di lavorare nell'interesse della collettività. A lei vanno i migliori auguri di un proficuo lavoro, certa che saprà imprimere un importante cambio di passo nei settori che le sono stati affidati». Si tratta di di Affari generali, Risorse umane, Contenzioso e Decoro urbano.

Il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, prova ad uscire dall'angolo di una crisi che ha minato il percorso dell'ultima parte di consiliatura rendendolo oltremodo accidentato, proprio quando tutto sembrava procedere senza grossi intoppi verso la meta. Dei tre, anzi quattro, assessorati rimasti vacanti, il primo cittadino ne riempe così solo uno affidandosi ad una consigliera comunale di lungo corso, eletta nella sua maggioranza per poi approdare al gruppo misto e ora rientrata nei ranghi a pieno titolo. Ma i dinieghi ricevuti in questa fase non sono mancati così come i veti posti su altri nomi proprio dalla compagine Città futura che, dopo l'abbandono della Giunta, ha garantito appoggio esterno salvo porre condizioni sulla scelta dei componenti in subentro nell'esecutivo.

Un rapporto teso, dunque, che si è appalesato questa mattina, allorquando il Consiglio comunale voluto da Forza Italia è stato disertato proprio dalla compagine che fa capo all'ex consigliere regionale Vito Pitaro. Per effetto delle assenze è così venuto meno il numero legale e la seduta è stata rapidamente sciolta tra non pochi imbarazzi. Prove muscolari quindi tra una maggioranza che di fatto non esiste più e una componente, quella dei pitariani, numericamente determinante per il futuro della consiliatura. Con buona pace di chi, tra i forzisti, puntava a dimostrare l'autosufficienza politica ma ha dovuto presto fare i conti con la stringente logica dei numeri. E il prosieguo del mandato, con la campagna elettorale alle porte, nonostante la fiducia ostentata dal sindaco che promette di riempire presto le altre caselle, non sembra riservare nulla di buono per l'esecutivo in carica.