Una vittoria per due. Forse per due e mezzo. Dopo la lunga notte dei lunghi coltelli in casa Pd a dover masticare amaro pare essere proprio Matteo Renzi, insieme alla sua corrente. Il segretario nazionale in Calabria, eccezion fatta per il salvataggio del soldato Magorno e di Stefania Covello, ha dovuto lasciare spazio al governatore Mario Oliverio e al ministro dell’Interno Marco Minniti che hanno imposto i propri uomini al Nord e al Sud della Regione.

 

Andando poi a realizzare un obiettivo comune che si racchiude nella candidatura del vicepresidente della giunta regionale Antonio Viscomi al primo posto del listino proporzionale per il collegio della Camera di Reggio-Catanzaro. Un volere del ministro Minniti che si è sposato perfettamente con le intenzioni di Oliverio che incassa il riconoscimento all’operato della sua giunta e, al contempo, si “libera” di un ingombrante e mal sopportato vice. Con la candidatura di Viscomi, e la sua conseguente elezione, si accelerano infatti le operazioni di rimpasto della giunta. Viscomi dovrebbe dimettersi a giorni e Oliverio opererà le rotazioni previste.

 

E non dovrà usare il rimpasto per accontentare i suoi che avrebbero dovuto essere fatti fuori dal lanciafiamme di Renzi, secondo il tam tam dei soliti ben informati. Enza Bruno Bossio, che per qualcuno era ormai pronta a diventare la vicepresidente della nuova giunta, ha ottenuto, dopo un grande lavoro dei mediatori, il primo posto al listino proporzionale per la Camera al collegio Nord. Già scontata alla vigilia la candidatura dell’altro fedelissimo di area oliveriana e cioè Bruno Censore che correrà al collegio di Vibo.

 

Un risultato insperato alla vigilia che adesso mette il governatore nelle condizioni di poter avviare il rush finale per la legislatura con rinnovata serenità, consapevole di aver puntellato la propria area nel partito dopo le turbolenze degli ultimi mesi.

Per il collegio Sud, così come per gran parte del resto in realtà, a dettare legge è stato il ministro Minniti. Intanto ha evitato la moral suasion sul proprio impegno personale e correrà nelle Marche. Alla fine il ministro paracadutato in Calabria è quello alla Semplificazione e cioè Marianna Madia, come ampiamente anticipato.

 

Minniti ha poi ridimensionato l’area più propriamente renziana che si riconosce in Demetrio Battaglia e Nicola Irto e in minor misura in Giuseppe Falcomatà. Nessuno degli uomini di sindaco e presidente del Consiglio ha trovato spazio nelle liste. Al collegio uninominale di Reggio per il Senato correrà il docente universitario Ottavio Amaro per diretto volere di Minniti. Stessa solfa al collegio uninominale per la Camera di Palmi Locri dove andrà Marco Schirripa, che per volere del Ministro era entrato anche nella direzione nazionale. Le porte per Schirripa si sono spalancate dopo la rinuncia dell’uscente Rosanna Scopelliti.

 

Disco verde anche a Nico D’Ascola, in quota Lorenzin, per l’altro collegio. In teoria il più semplice in quanto D’Ascola dovrebbe vedersela con Francesco Talarico catapultato a Reggio dalla “quarta gamba”. Fuori i consiglieri regionali aspiranti (Mimmetto Battaglia) e neanche considerate le varie richieste delle componenti del partito, comprese quelle del sindaco che avrebbe voluto uno dei suoi vice in campo.

L’unica soddisfazione per Falcomatà, ma un’ulteriore passo indietro per Renzi, l’esclusione dell’ex assessore ai Lavori Pubblici Angela Marcianò.

A Crotone non si ricandida Dorina Bianchi, mentre viene confermato Nicodemo Oliverio (in quota Franceschini), così come Ferdinando Aiello a Corigliano e Luigi Incarnato (in quota socialista) a Castrovillari.

 

Schiaffi sonori anche alla minoranza che fa capo al ministro Orlando che, ad un certo punto era stato dato come candidato nella nostra Regione. Non trova spazio Carlo Guccione (altra vittoria del governatore) perché a Cosenza la possibilità è stata data a Giacomo Mancini, già assessore al Bilancio della giunta regionale targata Scopelliti. All’uninominale cosentino per il Senato la scelta è finita su Sonia Ferrari che, proprio qualche giorno prima, su facebook aveva definito una fake news la sua possibile candidatura.

 

Per quel che riguarda i listini, la situazione ormai definitiva dovrebbe essere questa: al Senato: Magorno, Covello (che correrà anche all’uninominale a Crotone), Tonino Scalzo e Maria Carmela Lanzetta; alla Camera listino Nord: Enza Bruno Bossio, Nicodemo Oliverio, Maria Pia Funari e Giuseppe Aieta; alla Camera listino Sud: Viscomi, Madia, Alecci e Giulia Veltri.

 

Riccardo Tripepi