La leader dell'opposizione in Consiglio regionale: «Tutti gli extracomunitari che possono accedere ai servizi sanitari devono essere in possesso di un permesso chiamato Stp. Occorre un provvedimento che consenta a chi scappa dalla guerra di ottenerlo in modo immediato»
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«I disastri che questa guerra assurda sta provocando sono terribili. Centinaia di migliaia di donne, bambini, anziani costretti a fuggire di casa in cerca di protezione dopo aver assistito a scene di incredibile brutalità. Noi abbiamo il dovere di intervenire, aiutando i più deboli in ogni modo possibile, anche semplificando le procedure burocratiche che in casi del genere aumentano a dismisura i disagi di chi è terrorizzato da quanto sta vivendo». Lo afferma, in una nota, Amalia Bruni, leader dell'opposizione in Consiglio regionale.
«Normalmente tutti gli extracomunitari che possono accedere ai servizi sanitari - prosegue Bruni - devono essere in possesso di un permesso chiamato Stp (Stranieri temporaneamente presenti). Immaginiamo chi si trova catapultato nel nostro Paese, nella nostra Regione, che non conosce la lingua, costretto a dover rimbalzare da un ufficio a un altro per ottenere permessi e autorizzazioni. Dobbiamo semplificare e rendere più veloce l'iter, occorre un provvedimento che consenta ai profughi provenienti dall'Ucraina di ottenere in modo immediato l'Stp e le cure sanitarie e assistenziali di cui hanno bisogno. Una sorta di corridoio umanitario, definito nel tempo che consenta a questa umanità disperata di accedere ai servizi urgenti senza intasare i pronto soccorso».
«È necessario - sostiene ancora Bruni - costituire una unità di crisi, per definire e coordinare procedure ed interventi da seguire sia in campo sanitario che sociale dove il ping pong rischia di essere altissimo mentre è necessario un coinvolgimento coordinato di tutti i soggetti coinvolti nel percorso di accoglienza».