«Ho accettato la sconfitta politica, senza rancori». Così Mimmo Lucano commenta all'Adnkronos la sentenza del Tribunale di Locri che, accogliendo il ricorso proposto dalla consigliera comunale di minoranza Caterina Spanò insieme ad altri, ha dichiarato ineleggibile l'attuale sindaco di Riace Antonio Trifoli. «Probabilmente si sapeva fin dall'inizio che era ineleggibile», aggiunge Lucano osservando come Trifoli «aveva promesso legalità». «Per amministrare un borgo come Riace non basta l'ordinarietà, bisogna entrare nell'anima della comunità. Rigenerarla», sottolinea Lucano.

 

«Se si va di nuovo ad elezioni? Non lo so... in quel caso cercherei solo di sentire che atmosfera c'è nella comunità. Ho fatto il sindaco per tre legislature, credo di aver dato un contributo non solo per Riace ma anche per la Calabria» dice ancora Lucano.

 

«Riace - spiega - non è stata solo storia di accoglienza ma un'esperienza politica e istituzionale in cui si è costruito, passo dopo passo, il senso di comunità, di bene collettivo del territorio contro ogni illegalità» E se il cartello stradale collocato all'ingresso del borgo, 'Riace paese dell'accoglienza', non c'è più non importa, perché secondo Lucano non basta questo "per cancellare". «Sembra una fiaba ma è realtà: è stato come realizzare una piccola opera d'arte che non conoscerà mai rovina. L'opera è l'accoglienza che è stata offerta a persone in fuga da guerre, da povertà, dai drammi dell'umanità. E' così che è stato trasmesso un messaggio di umanità che è salvezza. Altro che odio, razzismo, discriminazione. Quindi possono anche togliere un cartello ma Riace sarà sempre, nel mondo, paese dell'accoglienza» conclude Lucano.