«La 'foto' che ritrae la Calabria isolata dalle grandi tratte ferroviarie nei giorni più caldi, quelli del ritorno a casa dei propri figli o dell'arrivo dei pochi turisti che ancora sfidano le vacanze da queste parti, è la più desolante della nostra regione da una trentina d'anni a questa parte. Se è possibile, è la didascalia di un Calabria letteralmente in ginocchio». Lo afferma, in una nota, il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua.

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L’attacco a Occhiuto

«Ancora una volta - aggiunge - non possiamo che perimetrare da qui il 'rispetto' che il governo nazionale nutre per la nostra regione e per il governatore Occhiuto, che votando l'autonomia differenziata in conferenza delle Regioni ha sacrificato gli interessi di questa terra sull'altare delle logiche nazionali di partito, ricevendo in cambio continue sberle e umiliazioni. Crediamo che sia questo il punto più basso, segno evidente di una stagione che si profila del tutto fallimentare per la Calabria. La nostra regione é in ginocchio nel cuore dell'estate ed é isolata dal Paese. A settembre, come gruppo regionale del Pd, promuoveremo una grande iniziativa pubblica insieme al partito calabrese e chiederemo alla segreteria nazionale del partito Elly Schlein e ai capigruppo alla Camera e al Senato Braga e Boccia di essere presenti per illustrare il nostro piano dei trasporti. Sarà questa l'occasione per ribadire che la vera autonomia differenziata è già iniziata da un pezzo, come dimostra l'isolamento totale della Calabria dai grandi disegni delle rotte nazionali. Come nel celebre film, non ad Eboli ma a Battipaglia si ferma il Paese e non si capisce davvero dove possa poggiare l'entusiasmo e l'ottimismo che sprigiona il presidente Occhiuto alla prima occasione mediatica utile. Anziché ammettere il fallimento di Uber, ne fa uno spot pubblicitario non certo utile per i calabresi».

Calabria isolata

E ancora: «La Regione regala per l'hub di Lamezia un mare di soldi a Ryanair, diventando una specie di bancomat nonostante le preoccupazioni espresse dalla Corte dei Conti. Tanto più se lo scalo di Lamezia segna sofferenze importanti. E non si capirebbe del resto perché i turisti dovrebbero venire in Calabria, regione isolata e senza trasporti, con metà delle coste bagnate da mare sporco e con alle spalle colline e monti che bruciano e con strutture ricettive che, quando ci sono, risalgono agli anni Sessanta. Il tutto nell'auspicio di non aver mai necessità di cure negli ospedali di questa regione, dove mediamente si staziona 12 ore nei pronto soccorso, ovviamente logica conseguenza dei Lea peggiori d'Italia e con il più alto debito sanitario da ripianare». «La 'foto' - dice ancora Bevacqua - è disarmante e descrive isolamento. Questa è la sacrosanta e drammatica verità. Tutto il resto è narrazione suggestiva, ma vale come spot. Funziona poco o nulla e nessun indicatore incoraggia all'ottimismo, a partire da un pil che è più alto solo di quello del Molise. La Calabria è in ginocchio. In tutto. I treni che si fermano a Battipaglia il triste epilogo di un film dal finale già scritto».