Troppe le frizioni all’interno di un consiglio comunale avviatosi, politicamente parlando, sotto i migliori auspici nel 2016
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Il Comune di Ricadi non ha più una guida politica. Per l’amministrazione comunale capitanata dal sindaco Giulia Russo è comparso in sovrimpressione il classico “The End”. A determinare la fine anticipata della consiliatura (ad un anno dalla scadenza naturale) le contestuali dimissioni di 7 consiglieri comunali, protocollate nel pomeriggio di oggi.
Troppe le frizioni all’interno di un consiglio comunale avviatosi, politicamente parlando, sotto i migliori auspici nel 2016. Anno in cui Giulia Russo, a capo di una lista di centrosinistra a traino Pd, conquistava una percentuale bulgara potendo contare sull’assenza di competitor. Défaillance “mascherata” da una lista civetta che si fermò sotto il 7% dei voti.
Nonostante la larghissima maggioranza, ben presto emersero dissapori e la consiliatura proseguì punteggiata da dimissioni, surroghe e fuoriuscite dai banchi della maggioranza.Tanto che la Russo si è ritrovata da qualche tempo nella poco rassicurante condizione di avere dalla sua parte solo 5 consiglieri, con altrettanti dichiaratamente all’opposizione e 2 in bilico. E quell’ago della bilancia oggi ha deciso da che parte pendere determinando la caduta del consiglio comunale per effetto delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri. Iniziativa cui seguirà adesso la presa d’atto da parte della Prefettura e l’invio di un commissario che reggerà le sorti del Comune fino all’indizione di nuove elezioni e al subentro di un nuovo consiglio comunale.
A rassegnare le dimissioni Mario Rizzo, Albino Mollo, Antonino Caracciolo, Michele Artesi, Antonio Galizia Giuseppe Forelli e Rosella Fiamingo.