È un fiume in piena l’ex presidente della Protezione Civile Carlo Tansi che dall’Hotel Torrione di Reggio Calabria fatto partire la sua campagna elettorale in vista delle prossime regionali. Una candidatura fuori dagli schemi e dai partiti tradizionali: «Non mi interessano i partiti, mi rivolgo alla maggioranza dei calabresi che alle ultime regionali non è andato a votare, quel 57% di cittadini delusi che vuole un reale cambiamento».

 

Lavoro, sanità, diritti negati e da restituire, valorizzazione delle bellezze del territorio. I punti principali del programma di Tansi sono elencati all’interno di un opuscolo diffuso ai tanti curiosi arrivati alla presentazione e rimandano alla pagina facebook, nata nel 2012, “Tesoro Calabria” con l’immagine di un scrigno da cui viene fuori la Calabria con tutti i suoi tesori. «Tesori che non sono nascosti, ma li abbiamo in superficie: penso al mare, alle nostre acque minerali o alle nostre terme. Nessuno li ha però saputi valorizzare». Colpa di un malgoverno spesso fatto di incompetenti: «Dobbiamo riuscire a togliere i bottoni di comando a quel manipolo di politici, di dirigenti e funzionari incapaci che ha fatto in modo che questo tesoro rimanesse in fondo al mare spesso anche a causa della loro collusione con la ‘ndrangheta».

 

Replicando in un certo senso il modello adottato alla Protezione civile, «dalla quale ho mandato via i figli di papà per sostituirli con professionisti competenti. Non possiamo più accettare che certe logiche distruggano la nostra Regione o che avvenga come sul lungomare di Reggio, il più bello d’Italia, ma ancora sommerso da cumuli di rifiuti». Un sistema di potere da scardinare che, secondo Tansi, ha pesantemente condizionato anche il governo di Mario Oliverio: «Soprattutto durante l’ultima fase del governo Oliverio, abbiamo sentito dalle intercettazioni, era praticamente telecomandato da un sistema che non l'ha reso libero di fare, probabilmente, quello che voleva».

 

Nessuna ricerca di alleanze, dunque, né a destra né a sinistra: «Qui non esistono le ideologie: esiste solo una torta che passa da destra a sinistra e poi da Cosenza, Catanzaro o Reggio in maniera ciclica. Ecco perché non credo che Occhiuto possa essere il candidato di centrodestra: stavolta toccherà a Catanzaro e sarà o Wanda Ferro o Sergio Abramo». Su una sua possibile “adozione” da parte dell’inedita alleanza M5S-Pd per unire le due forze politiche anche nella nostra Regione, la risposta è laconica: «Non dipende da me e non mi riguarda, a me interessa unire la Calabria, costruire ponti e collegamenti o evitare che Reggio Calabria abbia un aeroporto praticamente inesistente».

 

Esclusa, invece, una sua partecipazione alle primarie per legge indette da Mario Oliverio: «Sono una pagliacciata, perché spenderemo 2 milioni di euro. Probabilmente se dessimo questi soldi ai ceti meno abbienti, a persone che sono in difficoltà con le forme amministrative adeguate, eviteremo di perdere soldi e tempo inutile».