Il Consiglio dei ministri ha detto sì alle proposte del Viminale. Salvini su Twitter: "Sono felice. Un passo in avanti per rendere l’Italia più sicura"
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Dopo il rinvio del 20 agosto per alcuni dubbi di incostituzionalità e una breve trattativa con il Colle sui contenuti, il “pacchetto sicurezza” ha fatto il suo ingresso in aula incassando l’approvazione.
Il corposo decreto legge si compone di 44 articoli. «Per una questione di rispetto il decreto su sicurezza e immigrazione verrà consegnato al Quirinale un’ora dopo del decreto Genova», ha chiarito il ministro dell’Interno. Il provvedimento è l’espressione della svolta verso una maggiore attenzione alla sicurezza messa in atto da Salvini. «In un quadro di assoluta garanzia dei diritti delle persone e dei Trattati, andiamo a operare una revisione per una disciplina più efficace», ha charito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Detto questo, Il Presidente Mattarella avrà tutto l’agio di fare eventuali rilievi».
Da parte sua Salvini ha ricordato che il provvedimento «non è blindato» e che il via libera, all’unanimità, dimostra che non ci sono state distanze nella coalizione. «Non lediamo nessuno diritto fondamentale - ha sottolineato Salvini -: se entri a casa mia e spacci ti accompagno da dove sei arrivato. Se sei condannato in via definitiva è di buon senso toglierti al cittadinanza. È stato il decreto più condiviso, più modificato della storia almeno di questo governo», ha aggiunto. «#DecretoSicurezza, alle 12.38 il Consiglio dei Ministri approva all’unanimità! Sono felice. Un passo in avanti per rendere l’Italia più sicura. Per combattere con più forza mafiosi e scafisti, per ridurre i costi di un’immigrazione esagerata, per espellere più velocemente delinquenti e finti profughi, per togliere la cittadinanza ai terroristi, per dare più poteri alle Forze dell’Ordine. Dalle parole ai fatti, io vado avanti!», aveva scritto qualche minuto prima il leghista su facebook al termine del Consiglio dei ministri. Tra i contenuti principali, la stretta su permessi di asilo e protezione umanitaria. Stretta che ha destato alcuni malumori in una parte dei Cinque Stelle, contrari a queste soluzioni.
Il responsabile del Viminale ha premuto molto per portare all’esame del governo questo provvedimento.Tra le soluzioni su cui si è concentrata l’attenzione dei giuristi, l’ampliamento dei reati che provocano la revoca dello status di rifugiato, oltre all’abrogazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari sostituiti con permessi per meriti civili o cure mediche. Novità in arrivo anche sul tema degli sgomberi, con un inasprimento delle pene per chi organizza l’occupazione di immobili. Agli occupanti sgomberati è offerto solo un letto.