VIDEO | Lo ha dichiarato l'ex presidente della Camera all’iniziativa di Roccella Jonica: «La cosa importante è l’accertamento delle responsabilità a partire da Piantedosi e Salvini»
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«Ho appena ascoltato le dichiarazioni della presidente Meloni sull'idea di fare un Consiglio dei ministri a Cutro. Credo sia una trovata mediatica. Non vogliamo sapere che ci sarà un Consiglio dei ministri nei luoghi della tragedia, ma vogliamo sapere quali saranno le proposte da presentare in un cdm che può svolgersi anche a Roma».
Lo ha dichiarato l'ex presidente della Camera e presidente del Comitato di garanzia del Movimento 5 Stelle Roberto Fico, a margine di un'iniziativa sull'autonomia differenziata a Roccella Jonica, commentando la notizia data dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha annunciato la convocazione del prossimo consiglio dei ministri a Cutro.
«La trovata mediatica – ha concluso Fico - non deve distrarci dall'accertamento delle responsabilità. Bisogna capire cosa non ha funzionato nella catena di comando, a partire dai ministri Piantedosi e Salvini».
Dopo Catanzaro e Cosenza il tour degli esponenti pentastellati ha fatto tappa anche nella Locride, per discutere del Ddl Calderoli. «Noi pensiamo che l’autonomia differenziata così come è scritta sia un’autonomia che danneggia le regioni meridionali – ha rimarcato l’ex presidente della Camera - Dobbiamo avere un paese unito, non a due velocita, e qui ci sono dei gap territoriali come infrastrutture e sanità. L’autonomia indebolisce tutto questo».
Dello stesso avviso anche la deputata 5 Stelle Anna Laura Orrico: «Il nostro è un impegno in Parlamento ma anche sul territorio – ha evidenziato - i cittadini hanno bisogno di essere informati correttamente su questa scellerata autonomia che non farà altro che aumentare le diseguaglianze tra nord e sud ma anche i divari all’interno delle stesse regioni tra i territori meno popolosi e quelli con il maggior numero di abitanti. L’autonomia differenziata è un percorso iniziato con l’ultima legge di bilancio con cui si è deciso anche di tagliare 700 istituti scolastici soprattutto nelle regioni del Sud Italia».