«La politica affianchi Sorical fino alla fine rispetto alle altre sfide che ci attendono e che hanno tempi ravvicinatissimi». Sa di appello il commento che il commissario Cataldo Calabretta rivolge alla “sua” giunta regionale, commentando la notizia del bilancio 2020 approvato con numeri di assoluto rilievo. «Due cifre su tutte – spiega il liquidatore di parte pubblica - 600 mila di utili e 100 milioni di incassi dimostrano anche che in questo anno è stato fatto pure un lavoro di valorizzazione delle professionalità interne». Ora però la società mista è ad un bivio, perché permangono i problemi finanziari. «Sulla pubblicizzazione – aggiunge Calabretta – abbiamo avviato un percorso irreversibile: è stato formato il tavolo con il creditore principale, che ora è un fondo tedesco, e Sorical deve essere messa nelle condizioni di rilevare le quote del socio privato Veolia».

Una partita finale dal profilo anche internazionale, che fin qui la politica ha sempre evitato di giocare e che, però, ora non si può rimandare proprio per realizzare il secondo mandato, ovvero togliere alla Calabria la maglia nera di unica regione che non gestisce un sistema unico per l’acqua e la depurazione. «Il ministero è stato perentorio – sostiene Calabretta – entro il 30 settembre il soggetto unico che gestirà il sistema idrico integrato, ovvero la società di cui farà parte Sorical completamente pubblica, dovrà chiedere i fondi del Recovery Plan, ci potranno essere delle proroghe: certo, l’essere alla fine della legislatura non aiuta, ma in ogni caso bisogna accelerare favorendo la pubblicizzazione e la nascita del gestore unico del sistema».

Un monito, dunque alla giunta, per quell’ultimo miglio verso la Sorical che verrà e che il centrodestra dice di volere, da quando la presidente Jole Santelli scelse un commissario dalla chiara impronta politica, visto che Calabretta è anche vice commissario regionale della Lega, partito di cui oggi è espressione il presidente ff Nino Spirlì.