Inversione di tendenza rispetto alle dinamiche nazionali. Mattiani già al Carroccio, Katya Gentile quasi. Per il governatore un bel problema politico: ora è quasi costretto a sperare che Straface perda a Corigliano Rossano
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Un problema di governo più che di partito. Così si potrebbe inquadrare il progressivo depauperamento di Forza Italia in consiglio regionale. Anche in questo caso la Calabria fa registrare una inversione di tendenza sulle dinamiche politiche: mentre nel resto del Paese c’è una fuga dalla Lega verso Forza Italia, qui avviene esattamente il contrario. E siccome stiamo parlando del partito del presidente Roberto Occhiuto, il problema politico rischia di diventare spinoso.
Ma procediamo con ordine. La prima pedina Forza Italia l’ha persa a colpi di carte bollate. L’attuale consigliere regionale, l’avvocato Antonello Talerico, ha vinto il ricorso elettorale ed è subentrato in consiglio a Valeria Fedele. Mentre questa era organica a Forza Italia (a cui aveva portato una dote di quasi 8mila voti), Talerico si è invece staccato dal partito e iscritto al gruppo misto (ma il suo riferimento è Noi Moderati) parlando di problemi con l’allora coordinatore regionale, il deputato Giuseppe Mangialavori.
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Ma gli addii più pesanti si sono registrati negli ultimi tempi quando a Mangialavori è succeduto l’altro deputato calabrese, Francesco Cannizzaro. In un colpo solo Forza Italia, giusto per fare i conti della serva, ha perso quasi 20mila voti. Stiamo parlando dell’adesione al Carroccio dell’imprenditore Giuseppe Mattiani (11.290 preferenze) e di Katya Gentile (8.063 voti). Entrambi hanno abbandonato Forza Italia per la Lega (Gentile non ancora ufficialmente, ndr). A questo punto, paradossalmente, Occhiuto deve sperare che Pasqualina Straface non diventi sindaco di Corigliano Rossano. Se sarà così, infatti, il primo dei non eletti in Forza Italia è Giovanni Greco, già sindaco di Castrolibero e fedelissimo di Orlandino Greco. La sua IdM, in vista delle Europee, ha stretto un patto federativo con la Lega, quindi se Greco dovesse entrare in consiglio potrebbe essere l’ennesimo consigliere della Lega a danno del gruppo degli Azzurri.
Una situazione paradossale non solo, come dicevamo, per le tendenze nazionali, ma anche perché stiamo parlando del partito del presidente. Non è certo una novità in Calabria la “transumanza” politica, ma questa di solito avviene a ridosso delle future elezioni quando i politici provano a riposizionarsi annusando l’aria politica che tira e rendendo omaggio alla ferrea regola dell’alternanza fra centrodestra e centrosinistra che in Calabria sembra quasi ineluttabile. Lo abbiamo visto nella legislatura di Mario Oliverio quando i continui riposizionamenti dei consiglieri regionali hanno costretto il presidente a cercare ogni volta i numeri in aula appoggiandosi spesso e volentieri all’astensione dell’opposizione. Qui però non siamo nemmeno al giro di boa della legislatura, segno che qualcosa nella gestione del partito e della Regione, dove Forza Italia non ha fatto prigionieri nelle cabine di comando, non funziona.
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Cosa sia questo qualcosa lo ha detto senza mezzi termini Katya Gentile nella sua nota in cui annunciava il passaggio al Carroccio. Dopo aver scritto di essersi sentita ospite in casa sua, Gentile ha aggiunto che «in quel che rimane del Partito della libertà non viene applicato il principio democratico, non vengono prese in considerazione le opinioni provenienti da chiunque non faccia parte di un certo cerchio magico». Un'accusa precisa quindi verso il coordinatore regionale Cannizzaro che pure in un primo momento era riuscito a convincere, siamo nel dicembre scorso, Gentile a rimanere in Forza Italia. Evidentemente, dopo mesi, quelle rassicurazioni non si sono tradotte in fatti e la consigliera regionale cosentina ha deciso definitivamente di andar via. Ma ciò che Gentile ha scritto nero su bianco in molti lo mormorano sotto voce, sostenendo che il partito non si riunisce da tempo per una discussione e quando lo fa, avviene solo in occasione di appuntamenti elettorali.
Se però la responsabilità formale di ciò che sta accadendo è di Cannizzaro, anche il presidente Occhiuto ha le sue “colpe” se i consiglieri del partito di maggioranza relativa non si sentono coinvolti nella sua azione di governo.
Vedremo cosa succederà in futuro, ma la situazione attuale può trasformarsi in un bel problema per il presidente. Già sullo sfondo c’è Fratelli d’Italia che è pronta dopo le Europee a chiedere più spazi di governo, se la Lega dovesse ingrossare le fila in aula è chiaro che anche il Carroccio presenterà il suo conto ad Occhiuto complicando non poco un eventuale rimpasto di giunta. Occhiuto e Cannizzaro allora dovranno rifarsi al vecchio adagio dell’Arte della guerra di Sun Tzu che in molti applicano come un dogma alla politica: vincere va bene, stravincere è sempre molto pericoloso.