Sta facendo ancora discutere l’inchiesta di LaCNews24 sugli incarichi esterni a professionisti “pescati” dalle Short List di Vibo Valentia e Locri.
Una precisazione su ciò che accade a Palazzo Razza ci arriva da Daniela Ritacco, assistente sociale specialista in carico presso il Comune di Vibo Valentia, anche a nome delle sue colleghe.

«Vorrei fare delle precisazioni – scrive la Ritacco – le dottoresse che gestiscono il Servizio Sociale del Comune non c’entrano con le progettiste/consulenti. Occorre fare un distinguo: il Comune di Vibo Valentia è l’unico capoluogo di provincia calabrese che prima di un anno e mezzo fa non aveva un servizio sociale professionale (un’assurdità perchè in altri comuni c’è da 50 anni) e le assistenti sociali non gravano in nessun modo sul bilancio dell’ente perchè afferiscono a fondi ministeriali, programmati e progettati per dar continuità al servizio stesso».

Entrando nel merito della nostra inchiesta, la Ritacco sottolinea: «Altra cosa sono i consulenti progettisti, che la dirigente (o chi per lei) ha pensato di super stipendiare ignorando che l’ambito di cui Vibo Valentia è comune capofila, ha in organico 16 dottoresse di cui almeno 12/13 sono già progettiste per formazione (con una laura specialistica in gestione e progettazione delle politiche e dei servizi sociali».

«Ecco perchè – conclude – le dottoresse assistenti sociali prendono le distanze dalle progettiste perchè già assunte come dipendenti del comune di Vibo Valentia con selezione pubblica. Il problema è la mala gestione e organizzazione dei servizi e la non conoscenza dei settori e non le consulenze più o meno pagate o i servizi sociali in sè, che ci tengo a ricordare sono un servizio delicatissimo che lavora in silenzio».