La decisione è stata presa dalla Commissione di Garanzia Nazionale. I militanti hanno partecipato ai congressi regionale, provinciale e di circolo, il cui esito non sembra essere in discussione
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Piccolo scossone a San Giovanni in Fiore con eco regionale in casa Pd. La Commissione Nazionale di Garanzia ha annullato la tessera sottoscritta da 53 militanti del circolo silano, tra cui anche quella del segretario Salvatore Lammirato. Tutti, inoltre, hanno espresso preferenza per le assemblee regionali e provinciali interagendo così sui tre livelli. Altri controlli sono in essere per certificare invece la correttezza delle restanti procedure.
Come noto, lo scorso 8 maggio Lammirato è stato eletto segretario, anche a margine del ritiro del suo unico competitor Domenico Lacava. Quest’ultimo, ufficializzando il passo indietro, aveva annunciato dai suoi canali social la presentazione di una serie di ricorsi «per chiedere di garantire il rispetto delle regole nella fase di adesione al partito». Ad ogni modo, pare non essere in discussione l’esito di nessuna delle tre fasi congressuali, anche perché le 53 preferenze non influiscono sulle avvenute designazioni dei segretari. Al massimo potrebbe mutare la distribuzione dei delegati.
Lacava soddisfatto: «Errore fatto in Calabria»
«Sono soddisfatto dell’esito di questa vicenda - ha dichiarato Domenico Lacava - le mie tesi sono state accolte in pieno. Se da un lato la Commissione Nazionale ha fatto ciò che doveva fare, ritengo che l’errore sia stato commesso a monte. È qui in Calabria che bisognava intervenire per evitare tutto ciò». L’ex aspirante segretario va poi nel dettaglio spiegando i motivi che lo hanno portato a rivolgersi a Roma. «Ho fatto questo atto controvoglia e chiaramente spero che noi democrat non ne usciremo male. Io sono un uomo di partito - chiude - ma non mi è stata data la possibilità di trovare una soluzione quando andava trovata. Spero che adesso si prenda atto della situazione e che si torni a lavorare tutti insieme».
Lammirato: «Sono sereno»
«Appreso della vicenda - ha detto Lammirato - ho inviato una mail alla Commissione Nazionale, ai responsabili del tesseramento, al segretario regionale Irto e a quello provinciale Pecoraro. Ho chiesto loro le motivazioni e, ovviamente, di non annullare quanto sancito dalle urne».
Tra le tessere poste sotto la lente di ingrandimento c’è anche la sua. «È la prima delle 53 sottoscritte tramite quella carta, ma io sono un tesserato attivo - spiega - pertanto potevo vantare lo status di elegibile per la segreteria. C’è la documentazione che testimonia tutto ciò, pertanto sono molto sereno. Anzi, come ho dichiarato a margine del congresso, sono assolutamente disponibile a lavorare con Lacava e a ritrovare l’armonia nel circolo».
Pecoraro: «Per noi i congressi restano validi»
Il segretario della federazione provinciale del Pd di Cosenza sta seguendo il caso con la dovuta attenzione. «La Federazione ha a lungo auspicato per San Giovanni in Fiore la convergenza su un candidato unitario - ha detto Vittorio Pecoraro -. Cosa che, in uno dei circoli più importanti della Calabria, non è avvenuta. Noi abbiamo preso atto dell’elezione di Lammirato e riconosciamo la sua figura. Allo stesso modo, non tocca a noi esprimere giudizi sugli sviluppi odierni: esistono organismi di garanzia che si pronunciano a riguardo. Noi auspichiamo che le problematiche emerse si risolvano tra i due diretti interessati, che a quanto mi risulta hanno già dato il via ad una convinta fase di disgelo. L’invito è di concentrarsi tutti sulla nuova campagna tesseramento».