Il partito sollecita le istituzioni preposte: «I residenti devono sapere cosa sta accadendo». Poi l’appello: «Si punti alla messa in sicurezza del territorio e degli edifici pubblici»
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«Lo sciame sismico che in questi giorni ha colpito ripetutamente l’istmo di Marcellinara sta destando preoccupazione tra la popolazione. Diversi Comuni sono coinvolti, e l’epicentro di queste scosse è stato avvertito anche nelle due principali città della provincia, Catanzaro e Lamezia Terme.
Tutto ciò sta avvenendo senza un’adeguata informazione da parte degli organi preposti, se si esclude la buona volontà di alcuni sindaci». È quanto riporta in una nota stampa il Partito della rifondazione comunista – Calabria aggiungendo: «Non è chiaro, infatti, se esistano piani della Protezione Civile in caso di una scossa più forte. Considerando l’alto rischio sismico dell’area e lo sciame in corso, riteniamo fondamentale verificare la presenza, in tutti i Comuni, di piani di emergenza con indicazioni precise su aree di sosta, comportamenti da adottare e azioni necessarie per garantire assistenza alla popolazione».
Il sodalizio politico fa presente: «Chiediamo, quindi, che la Regione, in coordinamento con la Protezione Civile e gli enti competenti, informi tempestivamente i cittadini su quanto sta accadendo e fornisca indicazioni chiare per ridurre i rischi, con particolare attenzione a scuole, ospedali e uffici pubblici. Ricordiamo, ad esempio, che solo il il 26% degli edifici scolastici calabresi è in possesso del certificato di agibilità statica, mentre il collaudo statico è assente in circa una scuola su due, e meno di due scuole su dieci hanno ottenuto il certificato antincendio. Questo implica che in Calabria oltre 250.000 alunni in edifici che non sarebbero a norma».
Infine, il Partito lancia un appello: «Si usino i soldi per gli interessi reali dei cittadini come la messa in sicurezza del territorio e degli edifici pubblici, l’incentivazione di interventi antisismici sulle prime case e non per opere inutili ed irrealizzabili come il ponte sullo Stretto o, peggio ancora, per finanziare faraonici piani di riarmo pericolosi e mortali per l’intera umanità».