VIDEO | Tra le priorità calabresi la segretaria del Pd annovera innanzitutto la sanità: «Non è giusto quello che subite». Poi si sofferma sulle risorse europee sostituite con fondi a «cui avevate già diritto». E sul Ponte: «Anacronistico, Salvini si preoccupasse di altro»
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La sanità, «perché anche i calabresi hanno diritto ad avere una sanità giusta». Ma anche il contrasto al progetto per l’Autonomia differenziata, «che vuole dividere ulteriormente il Paese». E poi i fondi del Pnrr sottratti al Sud, ma anche il Ponte sullo Stretto, «progetto anacronistico». Elly Schlein chiude a Vibo Valentia, in una piazza gremita, la Festa dell’Unità e pigia sui tasti che fanno suonare le corde del suo elettorato. Accolta dal segretario regionale del partito, Nicola Irto, prima del suo intervento dal palco si è concessa ai microfoni di LaC News24, rimarcando quelle che considera le priorità calabresi, a cominciare dalla questione più avvertita dai cittadini: la sanità.
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«Il Partito democratico - ha detto - sta facendo in tutto il Paese una battaglia affinché la manovra preveda più finanziamenti per la sanità pubblica universalistica, perché non è giusto ciò che accade, come i continui tagli ai servizi, con liste d'attesa infinite. Questo stato di cose consente a chi ha il portafoglio grosso di saltare le file ricorrendo alla sanità privata e chi invece non se lo può permettere rinuncia addirittura a curarsi. Non è questa l'Italia che disegna la nostra Costituzione. Noi ci batteremo per chiedere maggiori finanziamenti per la sanità pubblica e per non far mancare il personale nei reparti, perché anche le calabresi e i calabresi hanno diritto ad avere una sanità di qualità la grande».
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L’altro obiettivo immediatamente messo in luce è «quello del contrasto al progetto di Autonomia differenziata», dice la numero uno del Pd. «Perché - aggiunge - è un progetto che vuole dividere ulteriormente un Paese che ha invece tanto bisogno di essere ricucito. Un gap che abbiamo percepito anche nei dati dei test Invalsi. Crediamo che non ci possa essere rispetto per l'Italia senza il riscatto del Sud e questo anche passa dalla capacità di creare condizioni perché i ragazzi e le ragazze che studiano, possano poi rimanere in questo territorio, avere opportunità di lavoro di qualità. In quest’ottica si inserisce anche la battaglia che stiamo conducendo per il salario minimo, perché sotto i 9 euro l'ora non è lavoro, è sfruttamento». Schlein poi parla di «speranza». «In Calabria come nel resto del Paese le persone hanno il diritto di costruirsi un futuro migliore, ma troppo spesso si sentono abbandonate dalla politica».
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Altro obiettivo che ci tiene subito a focalizzare è il Pnrr e il presunto scippo subito dal Sud. «Ora da parte del Governo – spiega – c’è un’accelerata dopo dieci mesi di incertezza sugli investimenti. Ad esempio, a Catanzaro rischia di saltare un progetto di rigenerazione urbana per 15 milioni di euro. È questa l'attenzione che questo riservano al Sud? Il Governo fa il gioco delle tre carte. Dopo 10 mesi di attesa stanno cancellando dal Pnrr 16 miliardi di progetti destinati soprattutto ai Comuni, che sono quelli che stanno spendendo bene e in fretta le risorse. Poi dicono che metteranno altre risorse per coprire quelle che tolgono dal Pnrr. Attenzione, è una fregatura, perché le risorse che vogliono metterci sono fondi strutturali e fondi per lo sviluppo che comunque spettavano alle Regioni e ai Comuni. Quindi, se li togli per compensare i progetti cancellati dal Pnrr stai comunque sottraendo progetti per lo sviluppo. Ci stupisce che i governatori, i presidenti di Regione di destra facciano prevalere l'interesse di partito e di appartenenza politica all'interesse delle loro comunità».
Infine, bolla il Ponte sullo Stretto come superato: «Salvini a Cernobbio è tornato a parlare della necessità e dell'urgenza del Ponte. Ma dovrebbe accorgersi, dopo i roghi di questi mesi che hanno segnalato la grave carenza infrastrutturale, che prima di investire in un progetto anacronistico e che ci metterà moltissimo tempo ad essere realizzato, c'è bisogno di ben altro».