«Voglio essere il sindaco di tutti, anche di chi non mi ha votato, ed auspico che anche dall’opposizione possa venire quella collaborazione che serve per aiutare il paese a risollevarsi». Questa la prima dichiarazione, nella notte elettorale e poco prima della festa sobria, del nuovo sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, Pietro Violi, che ha parlato nella sua segreteria. Il primo ad abbracciarlo è stato Domenico Rositano, vigile del fuoco e ambinetalista, bandiera in tutto il comprensorio delle battaglie contro la discarica di contrada La Zingara, e poi via via sono arrivati dai 4 seggi tutti i i candidati e i sostenitori. «Sento di dire grazie ai miei ragazzi – ha detto il primo cittadino – e anche a chi ci ha sostenuto perché questa è la vittoria di tutto il paese».

A pochi metri, nella stessa piazza, nella segreteria dell’avversario Francesco Papalia visi mesti e nessuna voglia di commentare, un risultato che non è stato mai messo in discussione nello spoglio andato avanti fino all’una. Dei 2370 voti validi, 1323 sono state le preferenze andate a Violi e 1002 il totale di Papalia. «Partiremo dalle scuole, dalle strutture sportive e dalla pulizia della periferia», ha aggiunto il sindaco eletto nel turno straordinario dopo il commissariamento per ndrangheta del consiglio comunale. Il dato politico che consegnano queste Amministrative è anche la sconfitta del presidente della commissione regionale antindrangheta, il leghista Giuseppe Gelardi, tra i fondatori dello schieramento del concittadino Papalia.