Insieme al deputato Cannizzaro hanno definito la senatrice Licia Ronzulli, fedelissima dell'ex cavaliere, una «sedicente camarilla di corte», colpendo anche Antonio Tajiani. Polemica che ha provocato la reazione di Arcore: «Inaccettabili gli attacchi ai miei collaboratori»
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Dopo il risultato deludente ottenuto alle ultime elezioni europee dentro Forza Italia è scoppiato il caos e, adesso, la resa dei conti non potrà essere rinviata. Già oggi al Comitato di presidenza che Silvio Berlusconi ha convocato a villa Gernetto potrebbero esserci le prime indicazioni, ma il Cavaliere, fresco di elezioni al Parlamento europeo, sarà chiamato a dettare una linea chiara. Anche a costo di nuovi e possibili abbandoni, a partire da quello di Giovanni Toti, da tempo in rotta totale con il partito.
L’attenzione dei vertici nazionali è massima poi nei confronti delle Regioni meridionali, Sicilia e Calabria in particolare, dove focolai di ribellione si erano registrati già prima del voto quando si immaginava una candidatura come capolista di Mara Carfagna per un ricambio di leadership.
Adesso, mentre Gianfranco Miccichè sembra avere stemperato i toni, sono proprio i parlamentari calabresi ad essere tornati all’attacco. Nell’immediato dopo voto è stata la coordinatrice regionale Jole Santelli a chiedere un congresso nazionale, mentre nella serata di mercoledì sempre la Santelli, insieme a Roberto Occhiuto e Francesco Cannizzaro, ha diffuso una dichiarazione in cui si prende di mira Licia Ronzulli per i risultati scadente ottenuti proprio nell’Italia centrale dove era candidato Antonio Tajani.
«Nessuno mette in discussione il peso politico e il seguito elettorale del Presidente Berlusconi all'interno di Forza Italia e di tutto il centro destra, ma non è questo il momento di soffiare sul fuoco delle sterili polemiche, con affermazioni fuor di luogo e basate su presupposti falsi, come quelle della senatrice Ronzulli – affermano i tre parlamentari calabresi - Chi davvero tiene al futuro del nostro Movimento e a riorganizzare la compagine dei moderati nell'interesse del Paese deve fare di tutto per serrare le fila della grande squadra di parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, consiglieri comunali e soprattutto militanti che in questi 25 anni ha fatto la storia di Forza Italia, determinandone i successi alle urne e al Governo del Paese. Le sedicenti camarille di corte, del resto, fanno da sempre pensare più al crepuscolo che alla riscossa».
Non si è fatta attendere la replica di Silvio Berlusconi «Inaccettabili gli attacchi ai miei collaboratori» che ha gelato i deputati calabresi. Si attendono quindi le decisioni del Comitato di presidenza, anche se è possibile che la riunione segni soltanto l’avvio della discussione interna che dovrebbe portare, secondo quanto chiesto anche da Antonio Tajani, alla creazione di un direttorio che riporti ordine sui territori.
La riorganizzazione, però, non sarà indolore e potrebbe portare a lacerazioni e nuove fratture legato soprattutto alla crescente tensione tra i parlamentari meridionali e quelli del Nord.
Attendono con attenzioni gli sviluppi sia Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia che il gruppo dei dissidenti calabresi legati ai Gentile di Cosenza. Ma anche Occhiuto e Santelli dovranno stabilire il da farsi e capire quale sia la strategia migliore per tutelare la posizione di corrente che vorrebbe ancora la candidatura di Mario Occhiuto alle prossime regionali.