Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Una grande manifestazione davanti a palazzo Chigi per il prossimo 5 dicembre. Questo l’obiettivo al quale sta lavorando Mario Oliverio insieme al suo entourage per uscire fuori dal pantano della sanità.
La proposta sarà illustrata durante la Conferenza dei sindaci che il presidente della giunta ha convocato per mercoledì 29 novembre proprio per fare il punto della situazione.
La fine del commissariamento è assai lontana, come si è percepito dagli ultimi contatti con Roma e come ulteriormente dimostrato dall’esito della Leopolda. Oliverio, insomma, non pare in grado di raggiungere l’obiettivo che insegue fin dall’inizio della legislatura e cioè quello di mettere fine alla gestione targata Massimo Scura ed avere nelle proprie mani il comparto sanità.
Ciò che è avvenuto in Campania con la nomina di De Luca non avverrà in Calabria, salvo colpi di scena piuttosto clamorosi. Le nomine di Oliverio non hanno convinto i luogotenenti romani e Massimo Scura continua ad avere ottimi uffici sia con Renzi che con il ministro Lorenzin. Né i big calabresi sembrano in grado, attualmente, di dare una mano al presidente della giunta. Anzi, l’unico in grado i poter avere influenza sull’operato del governo Gentiloni, e cioè il ministro dell’Interno Marco Minniti, si è sempre tenuto alla larga dalla questione. E in occasione della Leopolda ha ribadito pieno sostegno a Renzi e alla sua linea.
La strategia di Oliverio
Parole che hanno fatto scattare l’allarme ai piani alti della Cittadella dopo l’annuncio di Mario Oliverio che ai primi di dicembre avrebbe dovuto dare seguito alla sua promessa ed incatenarsi davanti a palazzo Chigi, qualora il governo nazionale non avesse posto fine all’attuale commissariamento della sanità.
Ed allora per provare a uscire dalla situazione in maniera dignitosa e cioè dando quantomeno una dimostrazione di forza pur non ottenendo l’obiettivo, Oliverio e i suoi puntano tutto su una grande manifestazione romana. Per far capire che la gestione della sanità in Calabria non convince la maggioranza degli amministratori e non è una mera questione di poltrone. E poi, mentre si prova a coinvolgere il massimo numero di politici e consiglieri regionali, la manifestazione potrebbe essere un buon modo per dimostrare che la corrente di Oliverio merita un trattamento adeguato quando si metterà mano alle candidature per le ormai imminenti elezioni politiche del 2018. Anno che segnerà anche l’avvio delle manovre congressuali per il rinnovo della segreteria regionale per il momento affidata ad Ernesto Magorno.
Naturalmente dovrà essere soppesato tutto, con estrema attenzione, durante le prossime ore. Un eventuale flop della manifestazione sortirebbe un effetto boomerang per la Regione e per la gestione di Oliverio che, a quel punto, si sarebbe costruito la trappola perfetta per chiamarsi ai margini della vita del partito.
Riccardo Tripepi