VIDEO | La parlamentare pentastellata interviene sulla vicenda del reparto della struttura jonica dopo il botta e risposta tra il sindaco Stasi e il dg dell'Azienda sanitaria Graziano
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«C’è una parola chiave con cui la politica regionale e spesso i vertici delle aziende sanitarie provinciali fanno fatica a confrontarsi: la parola è rispetto. Quando un atto formale dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza traccia le azioni per il trasferimento dell’unità operativa di nefrologia da Rossano a Corigliano per grave e sostanziale carenza di personale, e il giorno dopo viene smentito e tacciato come fake news, si manca di rispetto anzitutto a centinaia di cittadini che soffrono drammaticamente di malattie renali, con tutte le conseguenze umane, familiari ed economiche che questo comporta. Poi si manca di rispetto a un territorio come la Sibaritide, che da decenni fa i conti con servizi sanitari sotto la sufficienza e attività di prevenzione rimesse sostanzialmente alle strutture private. In sostanza, puoi curarti solo se hai la carta di credito», lo scrive in una nota Vittoria Baldino vicecapogruppo M5S alla Camera.
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«Tra i dirigenti medici in forza al reparto, poi conferma lo stesso atto, dal 1 agosto nefrologia potrà contare su 6 dirigenti medici, di cui solo 4 con specialità in nefrologia e dialisi e solo uno con capacità di garantire le reperibilità notturne in emodialisi. Quando, per ovviare a tanto, pur noto il problema da oltre un anno, l’atto tacciato come fake news porta i posti letto nefrologici da 10 a 6, disponibili presso il reparto di medicina a Corigliano, in attesa di una successiva riorganizzazione, si manca di rispetto a chi negli anni ha reso quel reparto un’eccellenza – prosegue Baldino. Oggi l’unica fake news è che i servizi sanitari sul territorio abbiano fatto passi avanti».
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«La nefrologia in Calabria è al collasso ed è letteralmente ignorata dal commissario ad acta Occhiuto. Come testimonia Aned, parliamo di problemi risolvibili, ma in Calabria sembrano insormontabili a causa dell’apatia delle istituzioni regionali. La soluzione di Occhiuto? Esternalizzare il servizio a discapito della salute dei calabresi. È imperativo che le istituzioni regionali e i vertici sanitari si assumano immediatamente la responsabilità di garantire servizi sanitari adeguati e accessibili per tutti i cittadini. Occhiuto e Graziano, il tempo delle parole vuote è finito: la Calabria merita rispetto, azioni concrete e soluzioni reali, non scuse. La salute dei calabresi non può essere trattata - conclude - come un gioco politico».