VIDEO | Il primo cittadino ha motivato la sua decisione nel corso di un’assemblea pubblica: «Abbandonati dalle istituzioni. Realtà come la nostra vanno sostenute e non trascurate»
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«Nessun condizionamento né pressioni dalla ‘ndrangheta, ma le istituzioni ci hanno abbandonato». Così il sindaco di San Luca Bruno Bartolo, nel corso di un’assemblea pubblica in municipio, ha motivato la decisione di non ricandidarsi alle elezioni comunali, che nel paese caro a Corrado Alvaro non si terranno per mancanza di candidati.
«San Luca, lo dicono tutti, è una realtà difficile e complessa e non sarò certo io a negarlo. Ma enunciarlo e non fare niente serve a poco: confonde, simula, prepara scuse e pretesti - ha sottolineato il primo cittadino sanluchese, che tra poco più di 15 giorni concluderà il suo mandato - Se San Luca fa parte, come fa parte, dell'Italia e dell'Europa, tanto più è in difficoltà quanto più merita cura, ascolto, attenzione, aiuto e sostegno; tutti devono, tutti dobbiamo partecipare a questo straordinario progetto di crescita affinché diventi esempio vivo per altre realtà afflitte dagli stessi ritardi, in sintesi realtà come San Luca vanno sostenute e non trascurate dalle istituzioni».
Per Bartolo «essere stato per cinque anni il sindaco di San Luca è stata una esperienza esaltante: darsi, giorno dopo giorno, totalmente, senza sosta, al bene della mia comunità ha donato a questo periodo della mia vita un senso di altissimo valore morale e civile. Il sentimento che sempre mi ha accompagnato è stato quello dell'orgoglio misto a senso della responsabilità nel ritrovarmi alla guida di un Comune che ha visto nascere e crescere un uomo come Corrado Alvaro, scrittore ed intellettuale, che ha vissuto con intensità e coerenza una duplice grande dimensione, quella radicata in questi luoghi, da cui ha tratto gran parte della sua ispirazione. L'altro punto verso cui ho indirizzato lo sguardo è stato il mondo della scuola nel quale ho costantemente visto il futuro già in azione già in movimento».
«La mia azione - ha proseguito - si è mossa nella costante attenzione per la legalità declinata sia in senso formale che in senso istituzionale, intesa come valore fondante imprescindibile di ogni comunità desiderosa di crescere moralmente e civilmente».
«Naturalmente - ha sottolineato - ci sono stati anche giorni difficili, anzi bui, in cui ho sentito forte il senso della solitudine. In quei giorni sul piano pratico ho avuto netta la consapevolezza della insufficienza strutturale dell’ente: poco personale, impercettibile la circolazione dei nuovi saperi, da quello amministrativo-economico a quello informatico, scarsa la capacità di cogliere le opportunità di sviluppo ottenute dalla legislazione, nazionale ed europea. Si parla tanto di recupero delle aree interne ma sul piano della realizzazione concreta si fa una grande fatica ad individuare metodi e strumenti operativi efficaci».
«Da quando mi sono insediato come sindaco - è il pensiero di Bartolo - sono venute a mancare sei unita lavorative per raggiunti limiti di età. Certo non posso nascondere che questa consapevolezza è una, forse la principale, delle ragioni che mi hanno convinto a non ricandidarmi, escludendo categoricamente qualunque forma di condizionamento 'ndranghetistico o malavitoso».
Il sindaco sanluchese conclude poi con un appello a tutti i cittadini elettori invitandoli alle prossime elezioni europee ad andare a votare. «Non fa onore a tutti noi sanluchesi essere considerati dai media la maglia nera dell'Italia in termini di bassa percentuale di votanti. Giova ricordare a tutti coloro che rinunciano al diritto di voto che San Luca mezzo secolo fa era considerato il paese guida per le lotte sindacali e un laboratorio politico, guida persa a seguito dell'alluvione del 1972/73 con lo sfollamento obbligatorio del paese vecchio e l'allontanamento della politica, con il consequenziale abbandono delle proprie abitazioni e la negazione dei diritti».