Salvini in Calabria: «Spazzeremo via Oliverio. L’inchiesta de L’Espresso? Meglio Topolino»

VIDEO-INTERVISTA | Stoccata sui porti anche al Procuratore della Repubblica di Torino che aveva dichiarato che quelli italiani rimarranno aperti: «Se il Procuratore vuole decidere si candidi alle elezioni. Basta con i magistrati che fanno politica». E ancora: «Querelerò chiunque mi accosti alla mafia o alla ‘ndrangheta»

di Redazione
10 luglio 2018
10:25

Alla fine dopo quasi cinque ore di attesa riusciamo a beccare il ministro degli interni Matteo Salvini alla fine di una cena tenuta al grand hotel alta Fiumara di Villa San Giovanni con i militanti della Lega calabrese. Già nel discorso di saluto ai militanti a fine cena e dopo un estenuante tour tra i tavoli dei convenuti, a colpi di selfie, Matteo Salvini non aveva deluso la platea fatta di tanti militanti convinti ma anche di tante facce note in transito da Forza Italia, magari verso lidi sicuri come può essere considerata oggi la Lega soprattutto in vista delle elezioni regionali. E Matteo Salvini sulle regionali non ha deluso: «Spazzeremo via la giunta regionale guidata dal Pd Mario Oliverio, così come stiamo facendo in tutti Italia». Ai nostri microfonim intervistato da Pasquale Motta per il fotrmat L'Inviato Speciale, non ha glissato sui temi caldi del momento, tra i quali, l’inchiesta de L’Espresso che lo accusa di collegamenti con la ‘ndrangheta. «Leggo con più interesse Topolino, è più attendibile. Io accetto la critica costruttiva ma chiunque mi accosti alla 'ndrangheta verrà querelato».

 


Stoccata anche sui porti anche al Procuratore della Repubblica di Torino che aveva dichiarato che i porti italiani rimarranno aperti: «Se il Procuratore vuole decidere sui porti si candidi alle elezioni. Basta con i magistrati che fanno politica»

 

E sulla baraccopoli di San Ferdinando che il ministro visiterà oggi: «Non è accettabile in un paese civile avere tendopoli con manodopera a due euro all'ora, sfruttati dai caporali. Chi ha diritto di stare in Italia ci sta, in una casa e non in una baracca, chi non ha il diritto non ci sta. Lo sfruttamento del lavoro non può esserci né in Calabria né in nessun'altra parte d'Italia. L'obiettivo è smantellare la baraccopoli. L'Italia - ha continuato - è aperta per chi offre rispetto e porta voglia di lavorare. Per i troppi clandestini e i finti profughi non sarà ospitale, ai mafiosi e agli 'ndranghetisti voglio portar via anche le mutande, a loro che rovinano il tessuto sociale di una terra splendida come la Calabria.


Aggiunge: «Arriverò in tutte le parti della Calabria, sono stufo che qualcuno leghi l'immagine della Calabria a quella del malaffare, allo sfruttamento e alla 'ndrangheta».

 

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