Si è concluso a Catanzaro il tour elettorale del leader della lega Matteo Salvini che è tornato in Calabria per il rush finale e sostenere la corsa verso la presidenza della Regione della candidata del  centrodestra Jole Santelli e dal palco del teatro comunale, circondato da candidati, simpatizzanti e militanti della Lega, dice «Domenica stravinceremo le elezioni». Un messaggio che già questa mattina aveva lanciato dalla piazza di Serra San Bruno. «Ho scelto di andare a Serra primo perché Vibo è un po’ dimenticata dalla Regione, e non ci sono calabresi di serie B. Secondo perché c’è una tradizione di fede che da cristiano, da cattolico, da credente mi ha attirato».

La crisi politica a Catanzaro

Da Serra San Bruno a Catanzaro, il clima che l’ex ministro trova nel capoluogo di regione è però completamente diverso da quello che si respirava appena  cinque giorni fa quando il sindaco Sergio Abramo ha ricevuto a Palazzo de Nobili il leader della Lega, provocando così una scossa negli equilibri politici locali, con la conseguente crisi in Forza Italia e la dimissione di consiglieri e assessori comunali.  «Fortuna che non è successo niente in Procura dopo l’incontro con Gratteri – sdrammatizza Salvini che aggiunge – è mio dovere incontrare un sindaco, è mio dovere incontrare un procuratore come Nicola Gratteri. Da lunedì ci mettiamo a la vorare e le polemiche hanno spazio zero e qui di lavoro ce n’è da fare. Io sono già proiettato con la testa da lunedì in avanti. Dovremo mandare in giunta donne e uomini in gamba, onesti, competenti».

Lavorare per la Calabria

Dalla sanità ai rifiuti, dall’agricoltura al turismo, dalle infrastrutture alla disabilità, la Lega ha le idee chiare su  quanto bisogna fare per questa terra secondo Salvini che ancora una volta si dice orgoglioso di essere presente per la prima volta nella storia alle regionali in Calabria. «La Calabria ha bisogno di bellezza, di ricchezza, di potersi muovere, di poter viaggiare, commerciare. Il fatto che non ci fosse un assessore all’agricoltura e al turismo in una regione che di questo dovrebbe farne la sua miniera d’oro, è stata una scelta sbagliata di chi ci ha preceduto».

«La Lega è il cambiamento»

E alla vigilia della presentazione dei  cosiddetti "impresentabili" nelle liste di Calabria ed Emilia Romagna da parte della Commissione parlamentare antimafia, si dice assolutamente tranquillo: «L’ultima parola spetta agli elettori, saranno i calabresi domenica a decidere a chi affidare il loro futuro». Sulla crisi all’interno del M5S con le dimissioni del capo politico Luigi Di Maio invece Salvini commenta: «Il problema è Grillo che abbracciando il Pd ha tradito la voglia di cambiamento di milioni di Italiani. Io li incontro quotidianamente in Calabria e in Emilia Romagna. Tantissimi elettori che hanno visto in loro una speranza di cambiamento, una volta che Grillo li ha portati a sinistra con il Pd, sono rimasti delusi e quindi sceglieranno l’unico cambiamento rimasto che è la Lega».