Salvini e il Consiglio federale hanno tracciato il percorso nazionale che porterà alla formazione di un nuovo soggetto politico sovranista dopo le Europee. Intanto vengono commissariate le strutture federali per far crescere il consenso nel Mezzogiorno del Paese
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Il percorso è ormai tracciato. Lo ha stabilito il Consiglio federale della Lega, ma soprattutto lo vuole Matteo Salvini il quale, non avendone sbagliata una fino al momento, non accetterà ostacoli alla sua corsa.
La Lega cambierà pelle in due fasi. Una prima si concluderà prima delle elezioni europee e prevede la riorganizzazione e il commissariamento di tutte le strutture federali con l’obiettivo di radicare al meglio il partito del Sud.
La seconda fase, dopo le europee, sarà modulata anche in relazione ai risultati che il partito otterrà e dovrebbe portare alla creazione di un soggetto politico nuovo di stampo sovranista e nazionale. Qualcuno ipotizza anche un cambio di nome, mentre è praticamente avvenuto nei fatti il cambio del colore che da verde è passato a blu senza che nessuno se ne accorgesse. Una forza sovranista che dovrebbe allearsi a destra con la seconda gamba costituita dal partito di Giorgia Meloni e non con Forza Italia, a meno che il partito dell’anziano e malvisto leader Silvio Berlusconi non dovesse essere indispensabile per la vittoria finale.
Cosa succederà dunque in Calabria? Al momento mancano le decisioni ufficiali che dovrebbero essere annunciate nella prossima settimane, anche se il dado è tratto. Il partito dovrebbe essere affidato a una triade composta dal deputato bergamasco Cristian Invernizzi, che andrebbe ad affiancare Domenico Furgiuele, e da un commercialista milanese di cui non è ancora stata fornito il nominativo. Anche le federazioni provinciali sono in sommossa, specialmente quelle (la reggina ad esempio) che spesso hanno mal tollerato la gestione di Furgiuele. Le decisioni dei vertici nazionali per molti costituirebbero una sorta di “commissariamento” dello stesso coordinatore regionale del partito.
Dal centro, invece, fanno passare il messaggio di un riassetto complessivo che non riguarda solo la Calabria, ma l’intera struttura nazionale del partito al quale Salvini vuol fare cambiare definitivamente pelle e farlo assurgere al ruolo di forza politica radicata sull’intero territorio nazionale. Anzi il passaggio servirebbe proprio per radicare ulteriormente la Lega nelle Regioni meridionali che costituiscono il principale bacino elettorale in cui pescare per far lievitare i già alti consensi.
Alla triade calabrese dovrebbe essere poi affidata la gestione delle federazioni provinciali e dei loro congressi.
Un ulteriore effetto della riorganizzazione sarà, inevitabilmente, rilevante in vista delle prossime regionali. Come già annunciato più volte dal partito durante i mesi precedenti, le alleanze e le candidature veranno stabilite dopo le elezioni europee e, dunque, le ipotesi fatte fin qui sono tutte da ridiscutere.
Riccardo Tripepi