Il primo cittadino è stato accolto da decine di dipendenti e gente comune. Attesa per la nomina del nuovo vice sindaco. E sulle questioni della città invita alla calma: «In poche ore non possiamo cambiare tutto»
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E’ rientrato stamattina a Palazzo Maddamme dopo quindici mesi il sindaco Paolo Mascaro, riabilitato nelle sue funzioni dalla sentenza del Tar del Lazio. Ad attenderlo decine di dipendenti e di cittadini ai quali, come sempre, si è concesso senza sottrarsi a nessuno. Riaperte dopo un anno e mezzo anche alla stampa quelle stanze occupate dalla triade commissariale che di rado ha concesso interviste o fornito risposte.
Il rientro in Comune
Mascaro è apparso visivamente commosso ma allo stesso tempo pronto a ricominciare a lavorare come se avesse lasciato soltanto il giorno prima via Perugini. Un’agenda piena già quella di oggi. Previsto un incontro con la Multiservizi il cui stato di salute lascia molto a desiderare, con l’associazione antiviolenza Demetra per la stipula di una convenzione i cui termini scadono esattamente oggi. E poi una prima ricognizione con la giunta. Cinque gli assessori attuali, due quelli da nominare, tra i quali il vicesindaco. Non ha intenzione di mollare la presa Mascaro su quelle tante, troppe stanze vuote che ci sono a Via Perugini. Solo tre dirigenti per tutti i settori, solo metà del personale rispetto a quanto previsto in una città con più di settanta mila abitanti. Della questione il sindaco ha intenzione di investire il ministero dell’Interno.
Le parole del sindaco
In merito poi al consiglio comunale Mascaro ha affermato: «Bisogna che tutti i consiglieri mettano al primo posto la città di Lamezia Terme ed annullare possibili velleità personali in vista delle elezioni regionali o comunali. Ieri via messaggio a tutti i consiglieri comunali ho ricordato che, in posizioni diverse, abbiamo avuto come unico incarico quello di rappresentare la città». Rassicura ma invita alla calma il sindaco sulla chiusura di impianti sportivi e teatri: «In poche ore non possiamo cambiare tutto l'ordine delle cose. Ho interloquito con i responsabili delle stagioni teatrali, si lavorerà per poterle riavere in città a partire dalle edizioni 2019/2020. Non possiamo perdere tutto quanto di buono era tornato in auge e perso in questo 2018 orribile».
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