"Questa breve esperienza di governo giunge al capolinea nel peggiore dei modi. ‘Rimborsopoli’ assume una duplice valenza: da un lato, giudiziaria, rispetto a cui resta ferma la presunzione di innocenza e l’attesa per l’accertamento definitivo da parte della Magistratura; dall’altro, però, vi è un profilo politico dalle ripercussioni enormi”.


“L’annunciato azzeramento dell’Esecutivo è di per sé eloquente. Ma che significa, preannunciare una ‘Giunta di alto profilo’? Non è forse un’implicita ammissione di disistima politica verso quella nominata pochi mesi addietro? E tutto questo, non rappresenta un grave errore di valutazione? E l’invocato rinnovamento da parte dei vertici del Pd regionale? In mancanza dell’azione giudiziaria, in sostanza, sarebbe stato lecito attendersi la conservazione degli attuali assetti di potere?” - questi gli interrogativi posti dall’esponente politico della Casa delle Libertà.


“C’è un dato inconfutabile - sostiene ancora il consigliere - la compagine del presidente Oliverio non può essere disgiunta dall’attuale maggioranza che lo ha sorretto alle scorse elezioni regionali. Annunciare ai quattro venti chissà quali cambiamenti, magari in attesa che si plachino le acque, per poi ristabilire gli equilibri di sempre, sulla scia di consolidate prassi gattopardesche, sarebbe inutile e dannoso, per la Calabria e per i calabresi. La maggioranza sembra avviluppata su se stessa e la situazione attuale lascia presagire prospettive tutt’altro che luminose” - conclude Giuseppe Mangialavori.