Riace, Trifoli ineleggibile? Il sindaco: «Banalità, è manovra politica»

Secondo Repubblica il primo cittadino, da dipendente pubblico a tempo determinato, non poteva chiedere l'aspettativa: «È solo l'ultimo colpo di coda di una certa politica»

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di Ilario  Balì
25 giugno 2019
11:52
Antonio Trifoli
Antonio Trifoli

«Io fuorilegge? Se le cose stanno così su chi ha amministrato prima di me andava messa una taglia…». È un fiume in piena il sindaco di Riace Antonio Trifoli. Il successore di Mimmo Lucano alla guida del Comune di Riace secondo quanto riportato dall'edizione odierna di Repubblica sarebbe stato ineleggibile. Da vigile urbano precario non avrebbe potuto ottenere l’aspettativa, poiché la sua posizione lavorativa è vincolata da un contratto a tempo determinato. Ma lui non ci sta, respinge le accuse e si difende.

«La questione di ineleggibilità per una roba così banale penso sia l’ultimo colpo di coda di una certa parte politica – ha tuonato il primo cittadino - Ho vinto le elezioni perchè la gente ha volute cambiare. Questa storia paradossalmente, ragionando come Salvini, mi farà guadagnare più popolarità e forza nell’agire per il bene del paese».


Trifoli non pensa alle dimissioni nè teme di perdere la fascia tricolore. Al momento infatti la Prefettura non ha emesso nessun provvedimento circa la sua eventuale decadenza. «Dimettermi? Non ci ha pensato chi per anni ha amministrato in barba alle leggi, perchè dovrei farlo io?».

Giornalista
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