Il sindaco è in procinto di nominare tre nuovi componenti della giunta per mantenere salda la propria maggioranza dopo la rottura con l'ormai ex assessore al bilancio, in dissenso con l'azione amministrativa
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Senza clamori e con l’opinione pubblica distratta dalle notizie sulla diffusione del Covid, si sta consumando al Comune di Rende il primo rimpasto della seconda consiliatura guidata da Marcello Manna, arrivata al giro di boa a circa un anno e mezzo dal voto.
Le dimissioni di Iantorno
La crisi politica si è aperta con lo strappo di Pierpaolo Iantorno. L’assessore al bilancio lo scorso 13 novembre, ha depositato una lunga ed articolata lettera di dimissioni nelle mani del sindaco, preannunciando anche la convocazione di una conferenza stampa per chiarire alla cittadinanza i motivi del divorzio.
Decisione sofferta ma obbligata
I loro rapporti già all’indomani del risultato elettorale, si erano deteriorati. Iantorno infatti, eletto in consiglio nella lista Laboratorio Civico con 439 preferenze, inizialmente aveva rifiutato la nomina, aprendo una fase di riflessione lunga un paio di settimane prima di accettare l’incarico. Una scelta della quale l’ormai ex assessore, si è pentito quasi subito. E nella comunicazione con la quale ha rimesso le deleghe, parla di un disagio acuitosi negli ultimi sette mesi, fino a sfociare in quella che definisce come una decisione «sofferta ma obbligata e non più procrastinabile alla luce delle divergenze palesemente emerse sul piano della concezione, impostazione, programmazione ed attuazione della politica di governo cittadino».
Un altro assessore sulla porta
Ma c’è anche un altro componente della giunta in bilico. Si tratta di Marinella Castiglione, titolare delle politiche dell’istruzione. Questa volta però non si tratta di dimissioni. L’esponente della lista Arintha, uno dei simboli della coalizione a sostegno di Manna che non ha tuttavia raggiunto il quorum per eleggere un consigliere comunale, deve lasciare il posto ad altre forze della maggioranza rappresentate nell’assise. Una terza casella da riempire poi, è quella lasciata libera da Mario Rausa all’indomani dello scandalo legato ai presunti abusi del figlio nel frequentare il Parco Acquatico.
Riassetto politico-amministrativo
Marcello Manna sarebbe dunque in procinto di nominare tre nuovi elementi nell’esecutivo: «Se dipendesse da me non cambierei la squadra, ma i rappresentanti della maggioranza hanno chiesto un riassetto politico-amministrativo e devo necessariamente tener conto di queste istanze» ha scritto sui social. Il sindaco è orientato a pescare all’interno del civico consesso, con l’obiettivo di garantire uno scranno a due suoi fedelissimi non premiati dalle urne. Non in prima battuta almeno.
I papabili assessori
Per questo si profila l’ingresso in giunta di Franchino De Rango e di Romina Provenzano. Poiché le funzioni di assessore e consigliere comunale sono incompatibili, entrambi dovranno dimettersi e lasciare il posto al primo dei non eletti nelle rispettive liste. Al posto di De Rango subentrerebbe Fabio Marchiotti il quale però, informalmente, avrebbe già fatto sapere di voler rinunciare alla carica. Per cui dovrebbero spalancarsi le porte per Saverio Marasco.
Compagine al femminile
Al posto della Provenzano invece, entrerebbe in consiglio Barbara Blasi, anche lei legata da un lungo rapporto di militanza politica al fianco del sindaco. In giunta poi, a completare il rimpasto, Manna sembra intenzionato a chiamare Elisa Sorrentino, figlia del compianto penalista Tommaso Sorrentino, già in predicato di entrare nel governo cittadino fin dal primo insediamento.