I consiglieri comunali attaccano il sindaco: «In questi cinque anni la città è arretrata in tutti i settori»
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di Mario Bartucci, Mario Bruno, Serena Russo, Enrico Monaco, Annamaria Pulicani, Valerio Cavalieri*
Manna mente sapendo di mentire perché ha paura ed è in difficoltà.
Le sue inaugurazioni farlocche, quali il parco acquatico, non lo salveranno dal giudizio degli elettori.
È bene ricordare - giusto per la cronaca - a lui e ai suoi sodali che siamo stati noi a lasciare la maggioranza e, come li definisce lui, le posizioni di potere (due assessorati e la presidenza del consiglio), quando ci siamo resi conto che voleva tradire la volontà popolare e non mantenere gli impegni assunti con la città, attraverso atti amministrativi poco chiari e alquanto discutibili, al punto da arrecare secondo noi danni alla città.
In questi cinque anni Rende, come è evidente a tutti, non ha fatto nessun passo avanti, è arretrata in tutti i settori, diventando la periferia di Cosenza e perdendo centralità e attrattività anche per la movida di giovani e studenti con seri danni alle attività commerciali.
Pur di non perdere il potere, ha tradito il voto popolare e cambiato continuamente maggioranza con accordi trasversali (questi si di potere) con Nicola Adamo e Mario Oliverio ricercando sempre il tredicesimo voto in consiglio per rimanere in sella. Ha adottato come modus operandi la "maggioranza alla franchino" con continui cambi di casacca.
Ma ormai siamo all'epilogo finale, così come siamo stati determinanti per la sua vittoria cinque anni fa, lo saremo, democraticamente e in modo trasparente, domenica per ridare nuovo slancio alla nostra amata Rende.
Siamo fiduciosi che nei prossimi giorni i rendesi daranno un duro giudizio sul suo operato, stanchi di parole vuote, di una città allo sbando e di una giunta e sindaco senza alcuni visione e oggettivamente inadeguati ad affrontare le sfide del futuro.
*Consiglieri comunali Rende al centro