Oggi ospite della puntata “Pubblica piazza” che andrà in onda stasera alle 23:30, abbiamo avuto Sebi Romeo, capogruppo del PD in consiglio regionale, al qual ho rivolto numerose domande sulla situazione del PD, sul rimpasto, sulla revoca di Scura, sulle prospettive politiche del Pd. Vi riassumo di seguito alcune delle domande che gli ho rivolto nel corso della registrazione della punta. Sebi Romeo ha saputo schivare le domande sulle più spinose pratiche politiche che avrà di fronte il partito democratico calabrese, tuttavia ha saputo parlare tra le righe, facendoci comprendere che la discussione nel PD e nella stessa giunta si presenta difficile e senza esclusione di colpi di scena.

 

SANITA’: “DOPO DE LUCA TOCCHERA’ A OLIVERIO”

MOTTA: Dunque, on. Romeo, Oliverio è stato schiaffeggiato o no sulla questione del commissario della Sanità, da parte del governo? ROMEO: In Campania il commissario si è dimesso a marzo, le contestazioni a Scura da parte del tavolo Adduce sono invece del 20 giugno. Quindi, compatibilmente con i tempi tecnici del Ministero la partita per la Calabria è ancora aperta. Anzi la nomina della Campania apre la strada all’ipotesi Oliverio commissario della Sanità, d’altronde sarebbe inspiegabile come il Governo in Campania nomina il Presidente della Regione e in Calabria no. Il tavolo Adduce ha mosso rilievi pesantissimi al commissario Scura tanto da chiederne la revoca al consiglio dei Ministri. (…)

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SCONFITTE ELETTORALI

MOTTA: Lei ritiene che il PD abbia fatto una riflessione soddisfacente sulle ultime sconfitte elettorali? A noi osservatori esterni questa discussione sembra essere sfuggita…

ROMEO: Il pd non ha riflettuto in maniera adeguata nemmeno in sede congressuale. Dovremo riflettere sul perché metà dell’elettorato non vota più. Perdiamo nelle grandi città, perdiamo nelle periferie, cominciamo a perdere anche nelle cosiddette zone rosse. I giovani prevalentemente votano per partiti dell’antipolitica che però non va disprezzata ma va analizzata. Si ripete un fenomeno che si era già verificato nel 1994, con il voto alla Lega. Il presunto sfondamento nei ceti moderati non si è verificato. Siamo dunque di fronte a una situazione molto delicata, rispetto alla quale faremmo bene a riflettere criticamente e autocriticamente, a partire da me. Dunque non si può rinviare una discussione. Se i giovani non ci votano, è perché non riusciamo più a trasmettere passioni e sogni. MOTTA: alla luce di queste sue ultime considerazioni mi viene da chiedere, come potevate suscitare sogni con Ciconte e non con Fiorita a Catanzaro? Sono in molti a pensare che la scelta di Ciconte e la relativa sconfitta del pd, è stato un gioco di opportunismi interni. Insomma, si profila e si descrive un PD ormai ostaggio dei notabilati. E così?

ROMEO: secondo me non è così. Il primo errore su Catanzaro è stato quello di non ha aver fatto le primarie. Non opportunismi dunque. Enzo Ciconte si è sacrificato e io lo ringrazio. Senza Ciconte saremmo andati ancora peggio a mio giudizio. E’ chiaro che li, c’era una scissione tra il PD e la città di Catanzaro nella sua capacità di avere una proposta politica, ci sono stati dei dirigenti del PD inascoltati che avevano tentato di dire alcune cose, penso a Pasquale Squillace, a Pasquale Mancuso. Quindi il problema non è a valle ma è a monte nell’impostazione di un lavoro che andava fatto per Catanzaro. Ovviamente essere riusciti a far passare Abramo per la novità, e Ciconte per la restaurazione ce n’è voluto, però Enzo Ciconte si è sacrificato, io come capogruppo, so quanto ha messo di suo nell’impegno.

 

L’ASSENZA DEL MINISTRO LOTTI

Incalzo Sebi Romeo, non senza un minimo di ironia, sull’improvvisa assenza del Ministro Lotti in Calabria, doveva inaugurare il lungomare di Soverato e intervenire alla manifestazione di aperture degli europei di Kitsurf di Gizzeria Lido, ma il capogruppo ROMEO, con altrettanto tono tra l’ironico e il sornione mi risponde: “Io ieri ho sentito il segretario Magorno, il quale mi ha detto che lui e il Ministro, erano quasi arrivati in aeroporto, poi Lotti è dovuto tornare indietro, d’altronde Lotti è un Ministro della Repubblica e, dunque, avrà avuto impegni istituzionali. Io sinceramente non ho motivo di dubitarne.

 

RIMPASTO DELLA GIUNTA REGIONALE

MOTTA: uno degli argomenti che suscita grande interesse in questo momento è la questione del rimpasto si rimpasto no. Sulla vicenda si fanno tanti retroscena. Intanto partiamo da due fatti quasi certi. La Barbalace si è dimessa, Francesco Russo, dopo la nomina come autority del Porto potrebbe essere incompatibile. A questo si aggiunga, il retroscena su altri assessori tecnici. Per esempio, si sostiene che Antonio Viscomi, sarebbe ormai indigesto allo stesso Oliverio, che la Roccisano non sarebbe più gradita a lei. E tante altre indiscrezioni. Tutto ciò potrebbe aprire la strada al rimpasto?

ROMEO: Noi governiamo la Calabria, abbiamo ereditato una regione disastrata. Oliverio, ha messo a posto tante cose. Ha fatto alcune riforme. Ha spezzato luoghi di malaffare come alcune società in house che hanno mangiato risorse. Oliverio aveva detto che a metà legislatura ci sarebbe stato bisogno di un tagliando. Dentro questo schema si sono inseriti degli elementi politici nuovi: la vicenda di Carmen Barbalace, che si è dimessa, dimostrando rigore e sensibilità, la quale non si dimette per l’avviso di garanzia, perché tra l’altro nessuno gliel’aveva chiesto ma ha capito che si rischiava una canea mediatica che poteva impattare il processo di cambiamento che Mario Oliverio rappresenta. Una tecnica, la Barabalace, dunque, che ha compreso cose che tanti politici hanno difficoltà a capire. A questo punto si apre una discussione. Ora, le discussioni sono tutte legittime, secondo me, immaginare adesso una Giunta con i consiglieri regionali è un problema. Il collega Aieta ha detto: attenzione, la giunta politica sarebbe un errore. Sinceramente, io sono d’accordo con lui e con tanti altri. Oliverio sa bene cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato. E a mio giudizio adeguerà la nuova giunta alla nuova fase, dentro la sua impostazione, che io condivido a pieno. Non ci sono persone a me gradite o sgradite, e questo comunque non conterebbe, il problema è la Calabria e il suo Governo. Nel rapporto con l’opinione pubblica, con le categorie, il sindacato, le associazioni, la confindustria, vi sono dei punti da approfondire, delle criticità che Oliverio ha affrontato con grande franchezza durante il report. (…) Noi non avevamo un piano dei trasporti, non avevamo un piano dei rifiuti, non avevamo un piano urbanistico a consumo zero, non avevamo rispettato il referendum sull’acqua, ora abbiamo l’autorità idrica, non avevamo un piano rifiuti, ora tutto questo ce l’abbiamo. Io mi permetto di dire anche che questa giunta regionale non può permettersi di privarsi del lavoro dell’assessore Francesco Russo, ma questa è una mia idea. Questi sono i temi della discussione, non il futuro dei singoli. Dobbiamo alzare il livello della discussione nell’interesse della Calabria e di alzare la sfida.Io dico al centro destra sediamoci intorno a un tavolo e discutiamo del futuro della regione con proposte alla mano, questa è la politica, se vuole tornare ad essere con la “P” maiuscola. Da questo punto di vista io sono assolutamente tranquillo, Oliverio farà le scelte che riterrà opportune, bisogna sostenerle. Ne discuteremo in maggioranza, con il PD, con i calabresi e poi lui farà le scelte che riterrà opportune, sono sicuro che lo farà nell’interesse della Calabria. (…) Il resto dell’intervista ha poi toccato altri temi importanti: le riforme, la questione dei consorzi di bonifica, gli avvicendamenti alle commissioni e alla Presidenza del Consiglio Regionale e tanto altro. Questa chiaramente è una sintesi dell’intervista che andrà in maniera integrale questa sera alle 23:30 su Pubblica Piazza, canale 19 del DTT di Lac Tv.

 

Pasquale Motta