Continuano le anomalie e le stranezze che hanno segnato le operazioni elettorali delle elezioni regionali. A Catanzaro gli eletti non sono neanche stati avvertiti delle proclamazioni, che continueranno anche domani mattina (ASCOLTA L'AUDIO)
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E fu sera e fu mattino… Al venticinquesimo giorno dalle elezioni del 3 e 4 ottobre la Corte d’Appello di Catanzaro e i Tribunali dei tre maggiori capoluoghi calabresi hanno “creato” il Consiglio regionale della XII Legislatura. Almeno così sembrava. Ma la massima Assemblea legislativa calabrese deve ancora aspettare. Perché non sono bastati venticinque giorni in cui si è detto di tutto e di più, e che sono serviti a confermare le assegnazioni dei seggi fatte dopo lo scrutinio; e perché ora l’anomalia è rappresentata dalla mancata sincronizzazione delle proclamazioni degli eletti.
Le operazioni elettorali lasciano uno strascico che difficilmente sarà dimenticato a breve dai diretti interessati. Perché al di là del tempo trascorso, delle indiscrezioni trapelate, dei riconteggi delle schede e della poca dimestichezza dimostrata da alcuni presidenti di seggio che hanno di fatto rallentato il tutto, anche le cerimonie di proclamazione presso i Tribunali dei capoluoghi calabresi hanno seguito lo stesso confuso copione delle operazioni elettorali. Basti pensare alla proclamazione spezzatino che probabilmente non ha precedenti in Calabria.
La girandola è iniziata giovedì mattina con la proclamazione nella Circoscrizione sud, che coincide con il territorio metropolitano di Reggio, dei tre consiglieri eletti con quoziente pieno, e cioè Giovanni Arruzzolo che aveva totalizzato 13600 preferenze, il collega forzista Giuseppe Mattiani che di voti ne ha raccolti 11.268, e Nicola Irto, eletto nel Partito democratico con 10.333 preferenze.
Proprio per giovedì si aspettava anche la proclamazione del presidente Roberto Occhiuto, che è invece avvenuta oggi, rompendo la tradizione che vuole prima la proclamazione del presidente e poi dei consiglieri.
Avvenuta stamane la proclamazione del presidente e della miglior perdente tra i candidati presidenti, nel pomeriggio di oggi i Tribunali di Catanzaro e Cosenza hanno proceduto alla proclamazione di tutti i consiglieri regionali eletti, con quoziente pieno, i residuali e le quote maggioritarie. In alcuni casi, come nel capoluogo, generando imbarazzo tra gli eletti che non sono stati neanche avvertiti della proclamazione, che di per se non è disciplinata da alcuna norma, ma che per un fatto di cortesia e di prestigio per chi viene eletto, seguiva una sorta di protocollo non scritto che vuole la presenza dei neo consiglieri in Tribunale.
Tutto finito? Neanche per sogno, perché quando si è pensato che la partita era chiusa, si viene a sapere che mancano all’appello ancora dei consiglieri.
Nella circoscrizione sud, infatti, sono stati convocati per domattina alle ore 10, al primo piano del Cedir, Giuseppe Neri (FdI), Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Giuseppe Gelardi (Lega) e Salvatore Cirillo (Coraggio Italia), per essere proclamati consiglieri regionali.
Se tutto dovesse filare liscio – a questo punto facendo tutti gli scongiuri - domani il quadro sarà completato, con una certezza: nessuno sconvolgimento e nessun seggio ceduto a causa dell’errata definizione dei quozienti o del non perfetto conteggio dei resti. I 5 stelle rimangono con i loro due seggi, senza impensierire il Polo civico di Luigi de Magistris, e tra Lega e Forza Azzurri rimane intatta la distanza certificata il 5 ottobre scorso. La contestatissima legge elettorale calabrese, che in molti vorrebbero cambiare già in questa legislatura, lascia ora il passo alla politica e al presidente Roberto Occhiuto che ha bruciato tappe e protocolli insediandosi subito alla Cittadella.