L’aspirante governatore apre a un’intesa con Pd e M5s: «Nei programmi dell'attuale governo nazionale molti temi sono condivisibili con la coalizione civica che sostiene la mia candidatura»
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«Sono pronto al confronto, e ad eventuali intese, con le rappresentanze politiche, sociali e culturali, allo scopo di individuare una proposta programmatica condivisa, in grado di competere e vincere nelle prossime elezioni regionali, ampliando la consistenza della coalizione, senza però rinunciare al carattere civico ed innovativo che è alla base dell'istanza popolare che ha determinato la mia candidatura». Lo scrive Carlo Tansi, geologo, candidato alla presidenza della Regione con una coalizione civica, in una lettera aperta alle organizzazioni e movimenti politici, sociali e ambientalisti.
«Il primo impulso che mi ha indotto ad assecondare le richieste di una mia candidatura proveniente dal variegato universo dei 'social' ma anche dal mondo imprenditoriale e professionale calabrese più avanzato - afferma - è stata, unitamente alla ferma volontà di sottrarre la gestione politica e amministrativa a un manipolo di persone che ne hanno determinato il sottosviluppo e di consegnarla alle tantissime persone capaci e perbene che ne rappresentano la stragrande maggioranza, l'esigenza di porre una seria alternativa alla possibilità che la Regione possa finire per essere governata dalla destra leghista: la peggiore di sempre, sovranista, antimeridionalista e razzista. La nefasta esperienza dell'ultimo governo regionale di centrodestra, terminato nel 2013 per acclarati vizi di carattere giudiziari, nonché l'attuale inconcludente esperienza di centrosinistra, anche essa recentemente sottoposta a censure di carattere politico-amministrativo ed accertamenti di carattere giudiziario, hanno determinato una situazione di diffusa sfiducia nell'elettorato calabrese. Ascoltando i cittadini ed analizzando il contesto sociale ho capito qual è il vero problema di noi calabresi: ci sono stati negati i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto della Regione».
Secondo Tansi «negli ultimi anni, politici ed amministratori hanno indicato la causa delle condizioni di degrado della Calabria nella diffusa mancanza di legalità e nella criminalità organizzata». È vero, la criminalità pervade a vari livelli la Regione, ma è evidente che sia stata molto spesso utilizzata dagli stessi politici ed amministratori come alibi, per giustificare la loro incapacità a far fronte ai nostri atavici problemi».
«Constato - conclude Tansi - che, non solo nei programmi dell'attuale governo nazionale, ma principalmente nelle dichiarazioni pubbliche e nelle esternazioni degli organismi cui questa mia nota è indirizzata, molti temi sono condivisibili con il programma della coalizione civica che sostiene la mia candidatura, a cominciare dalla semplificazione burocratica fino al concreto potenziamento del sistema infrastrutturale, materiale e immateriale, che di fatto blocca lo sviluppo economico e sociale della Calabria; perciò sono pronto al confronto, e ad eventuali intese».