«Ad un mese dalle elezioni spuntano le graduatorie di tirocini per inclusione sociale, sarà forse un caso? No, si tratta, come facile capire, della solita elemosina preelettorale tipica della vecchia politica che prevede di portare prima il popolo alla fame e poi distribuire un tozzo di pane gratis», scrive in una nota Carlo Tansi, candidato alla presidenza regionale alle prossime elezioni del 26 gennaio.

 

«Sono sicuro che i calabresi però hanno ormai capito che la dignità non potrà mai essere comprata con un tirocinio che altro non è che un subdolo ricatto morale a farsi votare. La vecchia politica ha avuto tutte le occasioni, per decenni, ed il risultato qual è stato? Siamo l'ultima regione d'Italia in tutto in termini di lavoro, sanità e infrastrutture».

 

«Non so proprio con che coraggio – continua Tansi – chiedete agli elettori di dargli l'ennesima opportunità. Ma credete veramente che i calabresi siano proprio così autolesionisti? Se aveste fatto anche solo una minima parte di ciò che avete sempre promesso io, oggi, non sarei nemmeno qui a candidarmi. Noi cittadini non vogliamo più vergognarci di essere calabresi, anche perché ormai ne abbiamo le scatole piene dei soliti teatrini della politica. C’è bisogno di concretezza e non di proclami».

 

«Il mio obiettivo oggi più che mai, rafforzato dal dover assistere a questo continuo tentativo di “corruzione morale”, è prima di tutto quello di ridare la dignità a tutti noi, di farci sentire presto di nuovo orgogliosi di essere calabresi, di creare un sistema nel quale per ottenere un lavoro precario non si deve aspettare di essere in campagna elettorale, un sistema nel quale ci siano opportunità di occupazione per tutti in ambito pubblico e privato, senza alcun favoritismo, un sistema nel quale di precario non ci sia più nulla. Abbiate almeno per una volta l’onestà di farvi da parte e lasciar governare chi ha a cuore questa terra», conclude Tansi.