Il vice coordinatore regionale difende la designazione di Mario Occhiuto decisa dal partito: «Non accetteremo meline dagli alleati»
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«Quando alcuni autorevoli dirigenti di partito, come Wanda Ferro, di Fratelli d'Italia, e Domenico Furgiuele, della Lega, dicono che la scelta del candidato governatore deve essere condivisa, sfondano una porta aperta. Nessuna candidatura "non condivisa" ha la possibilità di vincere le elezioni». Lo afferma, in una nota, Domenico Tallini vice coordinatore di Forza Italia in Calabria e Consigliere regionale.
Secondo Tallini «è del tutto evidente che la proposta che Forza Italia si accinge a presentare al tavolo del centrodestra nazionale e regionale dovrà essere pienamente condivisa per essere vincente. Essere condivisa non significa pretendere un’unanimità acritica poiché tale metodo - dice - associato ai veti incrociati che non mancano mai in queste occasioni, porterebbe ad una paralisi della coalizione e ad una sicura sconfitta. Ogni partito del centrodestra può legittimamente avanzare proposte. Ma credo che nessuno possa mettere in dubbio, in Calabria, la centralità di Forza Italia, partito che ha superato abbondantemente il 20 per cento alle politiche di marzo, ed è - sottolinea - l'unico riferimento certo, e che è fortemente radicato sul territorio. Un partito che elegge 4 deputati e 2 senatori, che ha un consistente gruppo consiliare regionale, che guida le città di Cosenza e Catanzaro, le Province di Catanzaro e Vibo Valentia, che governa numerosi Comuni, può essere considerato marginale? È una domanda che giro, con molta umiltà, ai nostri alleati. Sappiamo tutti che ci saranno delle dinamiche nazionali che vedranno il centrodestra unito alle prossime e imminenti elezioni regionali in Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Sardegna. In quest'ultima Regione, secondo fonti bene informate, Forza Italia è sul punto di dare il via libera al candidato proposto dalla Lega e dal Partito Sardo d'Azione».
Forza Italia, afferma ancora Tallini, «consapevole che il fattore tempo è determinante per costruire un programma innovativo e liste fortemente competitive aperte anche alla società civile, ha voluto dare un contributo importante, indicando il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, come candidato alla Presidenza della Regione. Una scelta meditata, non emotiva, che tiene conto delle qualità amministrative e programmatiche dimostrate dal sindaco di Cosenza nel corso della sua esperienza, della sua capacità di parlare anche alle nuove generazioni e a settori della società non tradizionalmente legati al centrodestra. A designarlo - fa rilevare - non è stata una conventicola di "abusivi" o di perfetti sconosciuti, ma il coordinamento regionale del partito, formato dai sei parlamentari e dai quattro consiglieri regionali. In particolare, il sottoscritto ha agito anche in piena sintonia con il collega Claudio Parente e col sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo. Quest'ultimo, che pure avrebbe le carte in regola assieme ad altre personalità del partito per guidare la coalizione alla Regione, ha scelto legittimamente di completare le legislature, appena avviate, al Comune e alla Provincia di Catanzaro, dedicandosi così al rafforzamento dell'area centrale della Calabria».
Per Tallini «il ruolo di Catanzaro e dell'Area centrale Catanzaro-Vibo Valentia-Crotone-Lamezia Terme sarà assolutamente centrale nella futura programmazione della Regione e di questo il candidato presidente è pienamente consapevole. Noi siamo molto rispettosi delle valutazioni che gli altri partiti faranno. Se le dinamiche nazionali del centrodestra nei futuri mesi cambieranno, ne prenderemo correttamente atto. Ciò che non siamo disponibili ad accettare - conclude - è una "melina" per allungare i tempi delle decisioni, una strategia forse utile a taluni per vantaggi personali, ma che farebbe il male della coalizione, impedendo di fatto al candidato presidente di lavorare assieme alle forze alleate ad una piattaforma programmatica in grado di cambiare davvero la Calabria».