LAMEZIA TERME - Entro le sedici di domani gli aspiranti governatori del centrosinistra dovranno depositare presso la sede del coordinamento regionale di Lamezia Terme le firme necessarie per la presentazione della candidature alle primarie di coalizione.

 

Super Mario. Oggi si è registrata la forte e, per certi versi, scontata accelerazione di Mario Oliverio che ha ufficializzato la sua discesa in campo presentando non tremila, ma addirittura ventimila firme, apposte da altrettanti cittadini in tutte e cinque le province della Calabria. Superato abbondantemente anche il numero di 105 componenti dell’assemblea regionale del Pd che in base all’articolo 18 dello statuto nazionale è richiesto ad un rappresentante democrat per potersi candidare alle primarie. Oliverio di firme ne ha in mano circa 120, ma potrebbe addirittura arrivare a quota 160 facendo scricchiolare l’attuale maggioranza e la stessa segreteria regionale con Ernesto Magorno sempre più alle corde.

 

Gianluca è candidabile. Si attendono ora le contromosse di Gianluca Callipo, per nulla turbato dalle notizie pretestuose ed infondate circa una sua presunta incandidabilità conseguente al dissesto finanziario della Provincia di Vibo Valentia con il quale il giovane sindaco di Pizzo, ex assessore provinciale ai tempi della giunta De Nisi, nulla centra. Una falso scoop che nelle ultime ore ha alimentato il dibattito sul web e provocato l’indignazione dei seguaci del candidato renziano. Un caso montato ad arte per fermare il rinnovamento: sostengono i fedelissimi di Callipo che in serata ha incassato la solidarietà di Mario Oliverio. La corsa a palazzo Alemanni, insomma, è iniziata nel segno del fair-play. Almeno tra i due principali candidati.

 

Il terzo incomodo. "Le Primarie non sono un affare interno, privato, del Pd. Ne possono essere una resa dei conti interna tra le correnti di quel partito e delle divisioni laceranti che lo accompagnano da  sempre". Afferma in una nota, Gianni Speranza, candidato alla presidenza della Regione in quota Sel. "La posta in gioco in queste primarie, e poi soprattutto nelle elezioni, se qualcuno si deciderà a convocarle una volta per tutte - prosegue - è il futuro della Calabria, non gli equilibri interni di un partito o il sopravvento dell'uno sull'altro dei suoi capicorrente. Se il Pd, invece, pensa di ridurre tutto a questo non deve che dirlo e ci regoleremo di conseguenza”.