L’alleanza Cinque Stelle-Pd alla prova della manovra finanziaria al governo nazionale, sta iniziando a passare attraverso la difficile prova degli accordi sui vari territori.

In Umbria dopo 48 ore di panico in cui l’intesa sembrava saltata a causa del ritiro di Francesca Di Maolo, la quadra sembra essere stata trovata con la candidatura dell’imprenditore Vincenzo Bianconi, presidente di Federalberghi.

Per le altre Regioni, però, la partita è ancora tutta da giocare e non è detto che non influenzerà le decisioni finali anche il risultato del prossimo 27 ottobre. Lo stesso segretario nazionale Nicola Zingaretti ha ribadito che non esiste un automatismo nel riproporre l’accordo raggiunto a livello nazionale, anche ai livelli locali.

Certo è, però, che perdere le regionali a vantaggio di Matteo Salvini e del centrodestra non sarebbe certo il miglior viatico per fornire stabilità al governo guidato da Giuseppe Conte.

La Calabria è candidata naturale a provare la tenuta di un accordo di questo tipo. La rottura tra il presidente uscente Mario Oliverio e il Pd appare insanabile. Ma il governatore, di fatto, ha rotto anche con le altre forze del centrosinistra, compresa “Italia Viva” di Matteo Renzi che, nella nostra Regione, è rappresentata dal senatore Ernesto Magorno che da tempo chiede un passo indietro al presidente della giunta.

Le prove dell’intesa si fanno a Roma da tanto tempo e più di qualcuno giura che l’intesa con Pippo Callipo, candidato civico di Pd e M5S, sarebbe praticamente raggiunta e mancherebbe soltanto l’ufficialità.

Oliverio che sente puzza di bruciato ha già fatto tutti i passaggi necessari per poter usare l’ultima arma che gli rimane: stabilire la data delle elezioni. Ha già indetto le primarie per legge per il prossimo 20 ottobre e, dunque, ogni giorno è buono adesso per indire le regionale nella finestra dei 60 giorni che cominciano dalla scadenza del mandato.

Dalle segrete stanze della Cittadella filtra l’ultima idea del governatore: mettere in difficoltà estrema Pd e Cinque Stelle fissando le regionali l'8 o il 15 dicembre. In maniera tale da rendere più difficoltosa possibile l’intesa sul candidato e la stessa formazione delle liste.

Oliverio che, a quanto pare, rinuncerebbe anche alle primarie per legge non rinuncerebbe però alla candidatura all’interno di una formazione civica con i fedelissimi e la lista degli amministratori già in corso di formazione.

Anticipare il voto a prima di Natale, inoltre, potrebbe mettere in difficoltà anche il centrodestra che ancora deve avviare le trattative per l’individuazione del candidato. L’unico che potrebbe beneficiarne è l’altro Mario, Occhiuto, che in campo in solitaria da tempo sarebbe pronto da tempo. Il destino dei due Mario, insomma, pare incrociarsi in questo strano autunno elettorale.

 

Riccardo Tripepi