CATANZARO - Una partita tutta da giocare. Una sfida tutta interna a Forza Italia, a cui spetta l'onere-onore di scegliere il candidato governatore per il centrodestra alla presidenza della Regione. Con il passare delle ore la situazione si fa sempre più intricata. L'ultima parola spetta a Silvio Berlusconi, ma la decisione tarda ad arrivare e la tensione sale.

 

Puzzle da definire. Rischio implosione all’interno di Forza Italia che di aspiranti governatori ne ha fin troppi. In pole position resta sempre Wanda Ferro che gode del sostegno di tutta l’area catanzarese. Manca però l’appoggio dei cosentini che puntano ad esprimere un loro candidato. La candidatura di Giacomo Mancini, attuale assessore regionale, viene però considerata debole da molti osservatori ed, infatti, Jole Santelli avrebbe un asso nella manica da tirare fuori a tempo debito e che risponde a Roberto Occhiuto. C’è però da fare i conti anche con il Nuovo Centrodestra, alle prese con la guerra fratricida tra Tonino Gentile e Giuseppe Scopelliti. I soliti veti incrociati rendono il puzzle tutto da definire.

 

Il dilemma dello scudocrociato. Intanto il tempo stringe, le elezioni si avvicinano e l’Udc potrebbe virare a sinistra. Così, almeno, vorrebbe il capogruppo in consiglio regionale Ottavio Bruni. Almeno per lui si tratterebbe di un ritorno al passato. C’è da vincere però la perplessità del segretario Gino Trematerra, al quale non è piaciuto l’atteggiamento degli alleati di centrodestra che hanno di fatto escluso lo scudocrociato dalle scelte per il candidato governatore. Buona parte del partito, non si sa se ancora la maggioranza, vorrebbe proseguire lungo la strada tracciata nel 2010 e, in tal caso, l’Udc nel proporre un suo candidato alla presidenza della Regione indicherà Franco Talarico, l’attuale presidente del consiglio regionale, fautore della continuità tra passato e futuro.