Intervista al senatore di Iv dopo la decima Leopolda. Confermata la presenza di tanti forzisti. «Ma nessun sostegno a Occhiuto». Oliverio? «La Calabria deve voltare pagina». E sulle new entry «ci saranno sorprese»
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Leopolda, il day after. Il senatore Ernesto Magorno, deus ex machina di Italia Viva a sud del Pollino, ha fatto il pieno di entusiasmo e lancia le prossime sfide del partito di Matteo Renzi in Calabria, a partire dalla prossime Regionali.
Magorno, la decima edizione della convention fiorentina ha registrato un grande successo. Qualcuno aveva profetizzato una falsa partenza, invece...
«È stata un'edizione particolare per un'affluenza mai vista prima d'ora, e ovviamente perché da questo appuntamento ha preso ufficialmente il via l'esperienza di Italia Viva. Abbiamo tracciato l'orizzonte verso cui muoversi e agire, abbiamo individuato il nostro simbolo e creato le fondamenta, solide fondamenta, su cui ora far decollare il nostro progetto politico».
Renzi ha ribadito il sostegno al governo Conte e assicurato la conclusione della legislatura nel 2023. Ma ha anche rivendicato il diritto di discutere e di dire no agli alleati.
«È una posizione di responsabilità perché frutto di una riflessione critica sul futuro del nostro Paese. Ciò che ci sta a cuore è condurre l'Italia verso un futuro di stabilità economica e anche politica, un futuro per alcuni versi di pacificazione collettiva nel quale sovranismi e populismi esercitino un ruolo marginale e non certo di governo. Saremo l'anima critica, la coscienza di questa esperienza governativa che, senza la grande lungimiranza di Matteo Renzi, non sarebbe mai nata. Ad esempio, oggi siamo molto attenti alle sollecitazioni che ci arrivano dai sindacati e che ci indicano quali sono le aspettative e le esigenze del mondo del lavoro».
A lei Renzi ha consegnato una delle prime tessere di Italia Viva.
«Ho sempre riconosciuto a Matteo qualità fuori dal normale, una passione profonda declinata con senso di responsabilità, competenza, capacità di fare squadra e soprattutto autentico spirito di servizio verso le istituzioni. Non ho mai avuto dubbi sul seguirlo in questa esperienza».
A Firenze, raccontano le cronache, c'erano molti calabresi.
«Ne sono contento. In questo momento in Italia, e anche in Calabria, ci sono spazi politici enormi perché si avverte il bisogno di una forza politica libera da forme di egemonizzazione e di controlli correntizi. Uno spazio riformista e liberale capace di dialogare con le forze produttive e sociali di questo paese e di questa regione. Tante persone si stanno avvicinando a Italia Viva anche in Calabria, soprattutto fra gli amministratori e le nuove generazioni: questo progetto crescerà e si radicherà e potrà diventare una forza motrice di cambiamento e di innovazione».
Qualcuno dice che dalla Leopolda siano passati anche tanti forzisti.
«Non capisco lo stupore e la meraviglia: chi oggi coltiva la visione di una politica moderata nei toni e nelle soluzioni, chi non si riconosce in una destra salvinizzata e ripiegata su posizioni sovraniste e antieuropeiste è naturale che guardi a Italia Viva con attenzione e curiosità».
Renzi ha aperto agli scontenti di Forza Italia. Che ne pensa?
«Lo trovo giusto, naturalmente Renzi non è Berlusconi e, pur distinguendosi per una forte personalità e un grande carisma, non è interessato da forme di leaderismo spinto. Chi oggi guarda a noi dalle sponde di Forza Italia sa di avere davanti una forza politica che fa del lavoro di squadra un valore».
Mara Carfagna dice non volere «nuovi padroni». Eppure i rumors parlano di contatti e di una possibile scissione da Fi.
«Staremo a vedere: in questo momento i miei sforzi sono concentrati su Italia Viva e non sulle vicende di altri partiti».
La Calabria potrebbe essere interessata? Gli stessi rumors parlano di contatti tra lei e i fratelli Occhiuto. C'è la possibilità che Iv possa supportare la candidatura del sindaco di Cosenza?
«Mi sembrano fantasiose ricostruzioni giornalistiche. Italia Viva si prefigge di diventare anche in Calabria una realtà politica che fa del cambiamento nei temi e nei volti un tratto distintivo».
Alla Leopolda c'era anche il Psi calabrese. Ma nella foto con lei manca il segretario Incarnato, che è anche coordinatore della centrosinistra fedele a Oliverio.
«A Firenze ho incontrato il segretario nazionale del Psi, Maraio, e il dirigente nazionale Silvestrini. Ribadisco un concetto molto chiaro: confermo di aver sottolineato al segretario Maraio che, in Calabria, sarebbe opportuno che il Psi sostenesse una linea di radicale rinnovamento. Non c'è stata alcuna riunione. Questi i fatti, se qualcuno sostiene il contrario lo invito a smentire questa circostanza. Non credo che polemiche del genere incontrino l'interesse delle persone e a onor del vero non interessano neanche me».
È vero che gli oliveriani cercano sponde in Italia Viva? Hanno speranze?
«La nascita di Italia Viva non incide sul mio giudizio negativo in riferimento all'esperienza di governo regionale. Ritengo che Oliverio e la sua giunta nel complesso non abbiano inciso sulla vita dei calabresi che, invece, da questa legislatura si aspettavano ben altri frutti. Rimango dell'idea che la Calabria abbia bisogno di voltare pagina, di un radicale rinnovamento e affidarsi a una nuova e diversa generazione di amministratori».
Favorevole all'accordo Pd-M5S?
«L'accordo che ha portato alla nascita del nuovo governo ha consentito all'Italia di marginalizzare Salvini e ritornare in una condizione di normalità. Vedremo a breve se si creeranno le condizioni in Calabria per una ricaduta territoriale di questo accordo. Purtroppo, per ora, osservo un dibattito molto povero sui contenuti e sulle idee coraggiose che, invece, dovrebbero distinguere questa delicata fase politica».
Renzi non vuole un'alleanza strutturale con i 5 stelle, ma non ha chiarito fino in fondo la strategia per le prossime Regionali. In Calabria Iv presenterà una sua lista?
«Il quadro è ancora molto confuso e incerto. Certamente faremo la nostra parte e la Calabria sarà oggetto di una profonda riflessione del gruppo dirigente di Italia Viva».
In molti la considerano lo sfollagente di Italia Viva in Calabria. Ci sono molte richieste di adesione?
«Ci sono tante persone pronte a impegnarsi in Calabria a fianco a Matteo, a dimostrazione di un desiderio di partecipazione e protagonismo molto diffuso nella nostra terra. Stiamo realizzando un grande lavoro e sempre in una logica di squadra, ognuno dà il suo contributo con entusiasmo e passione. Penso allo straordinario impegno di Maria Carmela Lanzetta, Stefania Covello, la senatrice Silvia Vono o di giovani amministratori come i sindaci di Aprigliano e Mendicino Alessandro Porco e Antonio Palermo, entrambi presenti alla Leopolda. Abbiamo tra le mani una responsabilità e un cimento: ovvero attraverso Italia Viva riportare la Calabria e il Sud al centro dell'agenda politica nazionale».
Ci saranno nuovi arrivi a breve? Ci fa qualche nome?
«La selezione non è tanto sui nomi ma sui valori, sulle idee di cui ognuno deve farsi interprete nel momento in cui aderisce a Italia Viva. La Calabria è tra le regioni che sta rispondendo meglio a questa domanda di innovazione che Iv vuole realizzare. Nomi? Ci saranno sorprese».
bellantoni@lactv.it