Dopo lo scandalo Rimborsopoli Francesco Aiello, oggi in corsa per la presidenza sotto le insegne pentastellate, si era proposto come tecnico nell'esecutivo regionale
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Con Oliverio gli era andata male, ma ora il prof Francesco Aiello potrebbe rifarsi con il M5s. E con un ruolo ancor più prestigioso. Il docente dell'Unical oggi è stato indicato dal Movimento quale candidato alla presidenza della Regione, ma nel 2015 si era proposto come assessore della giunta Oliverio. È l'estate dello scandalo Rimborsopoli e l'inchiesta “Erga omnes” coinvolge tutti gli assessori regionali in carica (Guccione, Ciconte e De Gaetano).
Oliverio non perde tempo: azzera immediatamente l'esecutivo e si prepara a vararne uno nuovo, di natura tecnica. Due giorni dopo lo scandalo – è il 28 giugno – il prof Aiello si fa avanti e si propone senza mezzi termini come assessore regionale, con parole tratte dal lessico sportivo: «Per consentire a questa regione di avere un colpo di reni». L'esperto di politiche economiche e autore di tanti studi di settore si dice «stanco di vedere cadere pezzi importanti di questa terra senza poter fare alcunché». Per Aiello «è necessario dare una svolta, rompere i catenacci, guardare oltre».
Il prof, per convincere Oliverio, dimostra di avere le idee ben chiare. E dunque, secondo lui, la Regione Calabria deve «lavorare con metodo, massimizzando l'efficacia di ogni singola azione». E ancora: «Guardare oltre i tempi di una legislatura». Di più: «Trascurare gli interessi di breve periodo della politica, privilegiando gli interessi di una regione che ha fame di sviluppo». In aggiunta: «Pensare e attuare soluzioni eccezionali per una stagione istituzionale costellata da anni di eccezionalità».
Belle parole, straordinari programmi che però non fanno presa sul governatore, che di lì a poco sceglie i membri della sua nuova squadra lasciando però con un palmo di naso l'audace Aiello, che rimane fuori.
Quattro anni e qualche mese dopo, i calabresi lo ritrovano in pista, ma stavolta dall'altra parte della barricata. I parlamentari 5 stelle, con il placet di Di Maio, sono convinti di aver trovato in Aiello il candidato «di alto profilo» cercato per così tanto tempo. Chissà se, al momento della scelta, si saranno ricordati delle ambizioni passate del loro candidato presidente, determinato a fare il “tecnico” in una giunta guidata da un governatore del Pd, ovvero il partito con cui, ancora oggi, il Movimento ha negato di voler intavolare qualsiasi trattativa finalizzata a un'alleanza elettorale.
Anzi, uno dei motivi principali che hanno spinto i pentastellati calabresi a non replicare il patto giallorosso è proprio la presenza di Oliverio nel Pd. Ora, tuttavia, Di Maio e gli altri vertici del Movimento si apprestano a benedire un candidato governatore che si era messo a disposizione del grande nemico.
bellantoni@lactv.it