«Al Tar Calabria, a Catanzaro, a breve sarà discussa dai giudici amministrativi la richiesta di annullamento, curata dall’avvocato Rossella Barberio, del procedimento delle elezioni regionali del 26 gennaio scorso per palese violazione, tra le altre leggi, della normativa nazionale sulla parità uomo-donna e sulla “preferenza di genere” per il rinnovo della carica di consigliere regionale (per statuto sono 30 in Calabria)». Lo afferma, in una nota, Walter Nocito, della segreteria regionale di Sinistra Italiana.

 

«Se esiste un “giudice a Berlino” - afferma - la politica degli eletti dell’attuale Consiglio, come del precedente Consiglio regionale, riceverà una sonora batosta (dal Tar) che Sinistra Italiana Calabria reputa ben meritata, corretta e del tutto dovuta. La batosta potrà arrivare addirittura allo scioglimento anticipato del Consiglio per il quale i calabresi (in pochissimi) non hanno avuto la stessa libertà politico-elettorale che hanno avuto gli italiani di altre regioni anche meridionali (la Campania dal 2010, per esempio)».

 

La questione quote rosa

Per Nocito, «i gruppi consiliari che sostengono la Presidente Santelli, o che compongono la minoranza di opposizione, hanno tre strade da poter percorrere a questo punto della partita innescata dal ricorso presentato al Tar da due cittadini. Prima strada; difendere l’attuale status quo che è indifendibile sul piano sia politico che giuridico, in quanto la legge calabrese del 2005, nata male e non adeguata negli anni, è privo di ogni vera garanzia di libertà politica elettorale (non le “quote rosa”, ma la dovuta libertà di scelta degli elettori per come la legge e la Costituzione italiana impongono)».

 

Seconda strada, secondo l’esponente Si, «adire tramite richiesta dell' Avvocatura regionale la Corte costituzionale per guadagnare tempo e per trovare soluzioni nel medio periodo (impedendo la decadenza del Consiglio). Terza strada (quella per noi più giusta e opportuna): presentare immediatamente una proposta di legge in consiglio a Reggio Calabria che applichi in tutte le sue parti la legge nazionale n. 20 del 2016, approvata ai tempi del ministro Boschi, che modifica della legge del 2004 sulle elezioni regionali e che da tanti anni deve essere applicata anche in Calabria nel senso del pieno rispetto della “preferenza di genere” che può essere doppia, tripla o quadrupla (secondo la volontà delle forze politiche sta esprimono e controllano i consiglieri eletti, nel caso in cui vogliono usare un sistema con preferenze)».

 

Sinistra Italiana si rivolge infine alla presidente Jole Santelli: «Aspettiamo - conclude - un colpo dalla governatrice o dai 30 consiglieri eletti e in carica (di cui solo uno è donna, Record nazionale)».