”Più che una spallata è sembrato un memorial di rottami della destra reggina che ha finito per accontentare solo i nostalgici e gli appassionati dell’archeologia politica. A quasi un anno dall’inizio del nostro mandato questo festival di residuati bellici è stato il nostro miglior sondaggio”. E’ quanto dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale Antonino Castorina il giorno dopo la manifestazione organizzata dalla destra cittadina. ”Se le spallate sono queste – commenta ancora Castorina – consiglio ai nostalgici del braccio teso, che pensano di essere ancora in trincea, di organizzarne più spesso. Neanche l’aiuto postumo dei soliti amici ha potuto salvare la faccia a questa sconclusionata carica dei 101. Le loro sono facce che i reggini hanno imparato a conoscere bene negli ultimi dieci anni e che hanno determinato lo sfacelo che la città ancora oggi sta pagando. Una chiamata alle armi, senza generali, che si è rivelata un flop nonostante tutti i big decaduti siano corsi ai ripari mettendo mano agli impolverati elenchi telefonici pur di rimpolpare le loro sgangherate truppe”. ”Facendosi vedere in giro – prosegue Castorina – non fanno che rafforzare la bontà della nostra azione amministrativa. In appena dieci mesi siamo già riusciti a riparare i danni che hanno causato. Forse dimenticano lor signori lo scenario post bellico nel quale hanno ridotto Reggio, ad un passo dal default finanziario e con l’onta del commissariamento. Quella stessa piazza che ieri ha ospitato il festival della demagogia, appena un anno fa era teatro di proteste per migliaia di persone, che proprio a causa delle scelleratezze della destra, hanno rischiato seriamente di perdere il lavoro. Reggio questo lo ricorda bene, tanto da aver relegato questi signori negli scantinati più bui del museo della politica”. ”Oggi che la città è libera dalle macerie, finalmente ha iniziato a respirare – dichiara ancora il capogruppo dei democratici – l’economia è uscita dal baratro, il centro come le periferie sono stati disseppelliti dai rifiuti e tornano alla normalità attraverso servizi moderni, efficienti e soprattutto economicamente sostenibili. Abbiamo inaugurato un modus amministrativo che è diventato un vanto in tutta Italia. E ce ne accorgiamo soprattutto nel rapporto instaurato con le massime istituzioni governative, con le quali finalmente la città dialoga alla pari, senza il rapporto di vassallaggio al quale i reggini erano abituati ai tempi della destra”. ”Ciò che ci preoccupa piuttosto – conclude Castorina – è che il festival dei reduci ci mette di fronte ad un’opposizione fortemente divisa, fragile e disarticolata. Mentre la città lavora per la ripresa, questi signori si limitano ad inveire in piazza senza portare uno straccio di proposta. Ma d’altronde non possiamo fargliene una colpa, se in dieci anni sono riusciti a distruggere Reggio, figuriamoci se possono progettare qualcosa adesso che la nostra comunità li ha spazzati via dalla scena politica”.