Questa mattina, nell’Aula Federica Monteleone del Consiglio regionale a Reggio Calabria, importante seduta della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa, presieduta da Pietro Molinaro. All’ordine del giorno: l’insediamento della Consulta regionale per la legalità. Al tavolo il l’assessore regionale alla Legalità Filippo Pietropaolo e i consiglieri regionali Giuseppe Gelardi, già presidente della Commissione, Antonello Talerico e Ferdinando Laghi. Collegata da remoto anche il prefetto Maria Grazia Nicolò, commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura che ha dato ampia disponibilità nel collaborare con l’organismo regionale.

La Consulta per la legalità è organo di consulenza della Commissione regionale e della Giunta regionale e istituita con Decreto del presidente del Consiglio regionale n.1/2024 ne fanno parte il presidente della Commissione antindrangheta, che la presiede, un rappresentante dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, l’Anci Calabria, l’Upi Calabria, la Città metropolitana di Reggio Calabria, i rappresentanti delle organizzazioni dei datori di lavoro e sindacali, i rappresentanti delle associazioni o fondazioni antiracket e antiusura, i consorzi o le cooperative Confidi, l’Abi, l’Unione regionale delle Camere di commercio e cinque esperti di qualificata e comprovata esperienza negli ambiti professionali, accademici o volontariato attinenti all’educazione alla legalità e alla cittadinanza responsabile nonché al contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa ed alla corruzione.

Molinaro: «Sinergia sul tema»

«L’intento è quello di offrire, in modo qualificato, consulenza alla Commissione e quindi al Consiglio regionale ma soprattutto alla Giunta regionale – ha spiegato il presidente Molinaro -. La presenza oggi dell’assessore Pietropaolo conferma che c’è una forte sinergia su questo tema, tra Giunta e Consiglio regionale per il tramite della Commissione. Siamo contenti che la parte datoriale, sindacale, gli esperti e soprattutto i rappresentanti delle fondazioni antiusura e antiracket hanno aderito e fanno parte di questa consulta e qui ci aspettiamo non solo un contributo ma anche sollecitazioni, pure critiche, rispetto alle modifiche legislative e operative che possiamo fare da una parte come Consiglio e da una parte come Giunta regionale».

Pietropaolo: «Tassello molto importante»

«Sono qui anche per fare i complimenti alla Commissione antindrangheta che sta svolgendo un lavoro importante – ha affermato l’assessore Pietropaolo -. Questa amministrazione ha deciso, con varie forme, di dare un volto particolare alle attività rivolte a garantire la legalità nei procedimenti e nelle attività, con un lavoro di controllo anche al proprio interno, sugli atti. Inoltre, la Giunta ha stanziato dei fondi per la valorizzazione dei beni confiscati. Esiste per la prima volta una delega in Giunta per la legalità e la sicurezza circa i beni confiscati».

«Il lavoro della Giunta unito a quello del Consiglio e della Commissione antindrangheta sta determinando un deciso cambio di passo su queste attività che riguardano il presidio della legalità, anche con il supporto e il sostegno delle forze di polizia. Attraverso la valorizzazione dei beni confiscati che stiamo facendo, con i fondi che abbiamo stanziato, ci occupiamo - ha spiegato Pietropaolo - sia al sociale che delle stesse forze di polizia, come già si è cominciato a fare, finanziando il completamento dei lavori di 15 caserme dei carabinieri. Abbiamo quindi avviato una serie di attività importanti, e quello di oggi è un tassello molto importante che mancava ed è una Consulta necessaria per avviare tutta una serie di valutazioni da parte della Giunta e del Consiglio regionale, su ciò che serve per il presidio della legalità».

«Questo è un argomento – ha continuato l’assessore alla Legalità – sul quale non intendiamo lasciare il passo a nessun altro e lasciare che le cose vadano avanti per inerzia, ma dobbiamo essere partecipi e protagonisti del cambio di passo dell’amministrazione nei riguardi di questo tema. Abbiamo stanziato nel nuovo Programma operativo regionale 32 milioni in più abbiamo avviato una scheda del Fondo di sviluppo e coesione di altri 12 milioni e quindi abbiamo 44 milioni che saranno a disposizione della Giunta per mandare avanti iniziative di valorizzazione dei beni confiscati sulla base di una convenzione che è stata firmata dal presidente Occhiuto e dal ministro Piantedosi, attraverso la quale è previsto che la Regione possa di comune accordo con l’Agenzia dei beni confiscati, procedere all’erogazione di sostegni per i comuni o le associazioni del Terzo settore che porteranno avanti dei progetti per insediare all’interno di questi beni confiscati iniziative rivolte al sociale».

«La legge prevede che le iniziative sui beni confiscati possano avere tre direzioni: il sociale, gli uffici comunali e le forze di polizia. Queste tre modalità sono inserite della convenzione e noi intendiamo perseguirle tutte e tre. Inoltre – ha concluso – nella convenzione abbiamo anche previsto la possibilità di supportare i comuni per l’eventuale demolizione di beni che sono confiscati per i quali non è possibile la valorizzazione e un riadattamento del bene stesso ai fini sociali, come è successo nei giorni scorsi a Torre Melissa».