Fdi e Lega proporranno i loro nomi dopo l’avvio della legislatura in Parlamento. Niente rimpasto: il governatore vuole mantenere l’assetto del suo esecutivo. Ecco i possibili sostituti dei neo senatori (ASCOLTA L'AUDIO)
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Il punto su cui tutti concordano è che bisognerà aspettare ancora un bel po’ prima che la nuova Giunta Occhiuto veda la luce. L’elezione al Senato degli assessori Fausto Orsomarso (Fdi) e Tilde Minasi (Lega) obbliga il governatore a mettere mano al suo esecutivo, ma nessuno sa prevedere quanto tempo ci vorrà. La Giunta calabrese è un problema del tutto secondario, comunque non urgente, rispetto al rebus Governo.
Il nuovo Governo
La premier in pectore Giorgia Meloni sta concentrando tutti i suoi sforzi per formare un esecutivo affidabile agli occhi dell’Europa e degli altri partner internazionali e in grado di garantire la tenuta della maggioranza di centrodestra. I dicasteri strategici dovrebbero essere appannaggio di tecnici di riconosciuto prestigio, ma Meloni deve anche assicurare postazioni di peso agli alleati di Lega e Fi, con Salvini che, sfumata l’ipotesi Viminale, potrebbe accontentarsi del ministero dell’Agricoltura e di tornare a fare il vicepremier in coppia con Tajani, papabile per gli Esteri.
La prossima presidente del Consiglio deve lavorare di cesello per una quadratura del cerchio il più possibile rapida: la crisi energetica, il caro bollette e la guerra in Ucraina non consentono temporeggiamenti.
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Il momento della Calabria
Solo dopo aver affrontato questi nodi cruciali verrà il momento della Calabria. Meloni non si occuperà personalmente del dossier, che verosimilmente verrà affidato ai due uomini-macchina di Fdi, Francesco Lollobrigida e Giovanni Donzelli. Saranno loro, quando i tempi diverranno maturi, a proporre un nome a Occhiuto, a cui spetterà l’ultima parola. «Ma è improbabile che il presidente voglia mettersi di traverso rispetto alle richieste del partito che guiderà il Governo», commenta un dirigente calabrese di Fdi.
Lo stesso Salvini, che ieri, in un teatro a due passi da Montecitorio, ha riunito per la prima volta i nuovi parlamentari della Lega, ai suoi interlocutori ha chiesto almeno «una settimana di tempo» prima di affrontare il caso Calabria. È del tutto probabile che fino al 13 ottobre, giorno in cui si insedierà il nuovo Parlamento, le bocce rimarranno ferme.
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Il nuovo assetto della Giunta
Le future indicazioni di Fdi e Lega dovranno incastonarsi nel nuovo progetto di Giunta a cui sta lavorando Occhiuto. Sarà un rimpasto, con lo switch di tutti gli altri assessori, o il governatore procederà con la semplice sostituzione di Orsomarso e Minasi, lasciando invariati gli equilibri tra partiti?
Fonti autorevoli confermano che il presidente sia propenso a questo secondo scenario, senza chiudere la porta a una nuova redistribuzione delle deleghe tra i componenti dell’esecutivo. La Giunta dovrebbe subire dunque un semplice aggiornamento su indicazione delle segreterie di Meloni e Salvini.
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I nomi possibili
In questa fase ogni indiscrezione sui possibili nuovi assessori lascia il tempo che trova. Ma è evidente che i desiderata dei vertici regionali di Fdi e Lega saranno presi in seria considerazione dagli sherpa romani.
Secondo diversi rumors, al suo posto Orsomarso vedrebbe bene Angelo Brutto, responsabile della segreteria cosentina. Una preferenza che andrebbe a collidere con le ambizioni del sindaco di Locri, Giovanni Calabrese. Dopo aver fallito, lo scorso ottobre, l’elezione in Consiglio regionale ed essere stato a un passo dalla Camera (a sbarrargli la strada è stata la sconfitta di Eugenia Roccella nell’unico uninominale perso dal centrodestra in Puglia), ora Calabrese spera in un riconoscimento politico da parte del suo partito. Un colonnello di Fdi precisa però che i pretendenti al posto di Orsomarso «sono parecchi», e che l’unica cosa certa è che «a Occhiuto indicheremo una figura di spessore in grado di portare avanti il lavoro di Fausto».
Orsomarso stesso, da quanto trapela, prima di lasciare la Cittadella per traslocare a Palazzo Madama vorrebbe portare a casa alcune riforme, tra cui la nuova legge sul turismo regionale.
Le proposte della Lega
Anche il Carroccio regionale si appresta a fare una proposta di qualità a Salvini. «Non indicheremo tecnici, sarà una figura autorevole interna al nostro movimento. È giusto premiare chi si è speso in campagna elettorale», dice un esponente di primo livello della Lega.
Tra i favoriti potrebbe esserci Giacomo Saccomanno, rimasto fuori dalla Camera a causa del risultato non esaltante del partito in Calabria (era secondo nel listino blindato dietro Simona Loizzo). C’è anche chi fa notare che il commissario della Lega troverebbe due ostacoli sulla strada verso il palazzo di Occhiuto: il necessario equilibrio di genere – considerato che Minasi dovrebbe essere sostituita da un’altra donna (a meno che la quota rosa non venga espressa da Fdi) – e il possibile no dello stesso presidente della Regione, che potrebbe non aver digerito le critiche mossegli dallo stesso Saccomanno, poco più di due mesi fa, in merito ai fondi del Pnrr dedicati all’alta velocità («finalmente si è reso conto delle difficoltà in cui vive la Calabria»).
Qualcuno fa anche il nome di Pino Gelardi, presidente della commissione Antindrangheta. «Ma nel nostro partito – chiarisce un leghista esperto – i consiglieri regionali hanno l’obbligo di dimettersi se vogliono entrare in Giunta».
La pista che porta a una donna sembra dunque più attendibile. Sono infatti date in rialzo le possibilità della reggina Caterina Capponi, che al partito ha offerto una candidatura di servizio alle ultime Politiche, accettando il quarto posto nel plurinominale Senato, dietro Salvini, Minasi e Fausto De Angelis. In gioco ci sarebbe anche Francesca Porpiglia, già assessora a Villa San Giovanni e prima dei non eletti alle Politiche del 2018. Sono solo alcune delle suggestioni in campo. Si comincerà a fare sul serio solo dopo la nascita del Governo e l’avvio della nuova legislatura.