Provinciali a Catanzaro, Tallini censura gli “episodi” di degrado politico

Il partito azzurro prende le distanze dai due tiri mancini maturati all'interno della compagine politica. Invita i maggiorenti della coalizione di centrodestra a fare chiarezza

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di L. C.
4 novembre 2018
12:38
Sergio Abramo e Mimmo Tallini
Sergio Abramo e Mimmo Tallini

«Per questo invito i maggiori referenti della coalizione di centrodestra, veri artefici del successo, a prendere le distanze da episodi squallidi di degrado politico come quelli che si sono verificati, prima ancora che questi producano, per effetto domino, danni politici irreversibili». Si conclude così la nota diffusa dal coordinatore provinciale di Forza Italia, Domenico Tallini, con la quale si prendono le distanze dai due episodi verificatisi durante le elezioni provinciali e maturati entrambi all’interno del partito azzurro.

 


Uscire allo scoperto

Ma il consigliere regionale non si ferma qui. Invita i maggiorenti della coalizione di centrodestra che hanno sostenuto la candidatura di Sergio Abramo ad uscire allo scoperto. Il messaggio neppure tanto velato è principalmente diretto a Claudio Parente, referente politico di Giuseppe Pisano, consigliere comunale di Officine del sud, il quale ricevendo un voto in più ha indirettamente infranto gli accordi pre-elettorali precludendo l’ingresso a Palazzo di Vetro al sindaco di Tiriolo, Mimmo Greco, in quota Aiello e ad Andrea Amendola, consigliere comunale di Obiettivo Comune. “Abramo, Aiello, Parente, Esposito sono certo che condivideranno questa irrinunciabile esigenza di chiarezza – precisa Tallini - isolando politicamente coloro che hanno una discutibile concezione delle istituzioni. Solo così, lo ripeto, saremo credibili davanti all’opinione pubblica e potremo portare avanti il nostro progetto di cambiamento. Forza Italia, consapevole che questi episodi potrebbero essere maturati anche all’interno del proprio gruppo consiliare, non ha esitato a farlo”.

 

Degrado etico e morale

Il coordinatore provinciale di Fi nella nota aveva realizzato una lunga disamina del voto per poi puntare il dito contro i “traditori” nel partito azzurro. «Al centrodestra, all’indomani dell’inequivocabile successo alle elezioni provinciali, dove abbiamo surclassato il fallimentare centrosinistra di Oliverio e Bruno, occorre una seria pausa di riflessione, assolutamente necessaria per poter guardare con maggiore ottimismo al futuro. Il primo dato è che la coalizione di centrodestra ha dimostrato di essere fortemente radicata sul territorio, anche in controtendenza, nei piccoli e medi Comuni, reggendo il confronto con l’apparato di partito e di potere del PD.

 

Non era facile, considerato che Oliverio e Bruno hanno dato fiato a tutte le loro risorse, in qualche occasione al limite del lecito, per piegare taluni amministratori al loro indirizzo. Il secondo dato, che non possiamo nascondere o sottovalutare, è una certa vulnerabilità della nostra coalizione nella città capoluogo dove sono avvenuti episodi preoccupanti che meritano analisi profonde sul livello di degrado etico-morale che attraversa il Consiglio Comunale”.

 

I franchi tiratori

Domenico Tallini continua puntando il dito contro i due franchi tiratori. «Il voto ad Alecci di due consiglieri comunali eletti con il sindaco Abramo è un atto di gravità inaudita. Parlare di voto secondo coscienza è ridicolo perché qui non stiamo discutendo della legge sui vaccini, del decreto sicurezza oppure della mozione anti-aborto come avvenuto al Comune di Verona. Qui si trattava, più semplicemente, di rispettare accordi politici tra persone serie e coerenti che hanno sposato un comune progetto. È stato pertanto un tradimento vero e proprio della fiducia dei cittadini che li hanno votati con il sindaco Abramo ed uno sfregio morale alla stessa loro città. Essi probabilmente non si sono accorti della gravità di tale gesto e questo sarebbe ancor più grave perché privi di senso istituzionale e di amore e rispetto verso la propria città, tradita proprio da chi invece dovrebbe difenderla per mandato popolare, in definitiva, non degni di rappresentare Catanzaro nell’aula rossa del Consiglio comunale».

 

«Questo deprecabile episodio, che io reputo insuperabile, dovrebbe indurre i due consiglieri eletti con Abramo e che hanno votato per Alecci ad essere quantomeno coerenti, uscire allo scoperto e sedersi sui banchi della opposizione a partire dalla prima seduta del prossimo consiglio comunale. La vittoria schiacciante del centrodestra che arriva in Consiglio provinciale con il doppio dei consiglieri della sinistra non può essere offuscata da episodi squallidi di accaparramento di voti che si sono verificati all’interno della stessa maggioranza o peggio ancora tra gruppi politicamente affini come Forza Italia e Officine del Sud. Un metodo questo che da tempo caratterizza la maggioranza al Comune, un metodo che va arginato immediatamente prima che le cose precipitino».

 

l.c.

 

Giornalista
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