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COSENZA - Dopo Vibo Valentia, tocca a Cosenza, Catanzaro e Crotone. Una fetta importante di Calabria torna alle urne. Si chiude infatti la tornata elettorale per l’elezione dei nuovi presidenti delle province e il rinnovo dei rispettivi consigli provinciali.
A Cosenza vince Occhiuto. Mario Occhiuto vince le elezioni provinciali e succede a Mario Oliverio alla guida della Provincia. Cosenza è dunque del centrodestra e più precisamente di Forza Italia. Il sindaco della città bruzia ha battuto il collega di Rende Marcello Manna che godeva del sostegno dei Gentile e il socialista Gianni Papasso, candidato del centrosinistra.
Catanzaro al centrosinistra. Enzo Bruno è il nuovo presidente della Provincia di Catanzaro. Ex capogruppo del Pd in consiglio provinciale e attuale segretario provinciale dei democratici, Bruno ha battuto Tommaso Brutto che rappresentava il centrodestra e Pantaleone Procopio a capo di una lista di sindaci indipendenti. Con Enzo Bruno il centrosinistra torna alla guida dell’amministrazione provinciale di Catanzaro.
Vallone vince a Crotone. Peppino Vallone è il nuovo presidente della Provincia di Crotone. Succede a Stanislao Zurlo. Battuto di misura il sindaco di Cirò Marina Roberto Siciliani. Il centrosinistra riconquista così la provincia di Pitagora.
Dietro-front. Marcia indietro a Cosenza. Interviene il prefetto che impone l'inizio dello spoglio. Uno dei quattro presidenti dei seggi aveva infatti chiesto e inizialmente anche ottenuto il rinvio dello scrutinio a lunedì mattina. L'intervento del capo dell'Utg si è rivelato determinante per stoppare subito le polemiche e le proteste e far partire lo spoglio. Il nome del successore di Mario Oliverio verrà dunque ufficializzato in tarda serata.
Affluenza altissima. Nessun problema a Catanzaro e a Crotone dove lo spoglio è iniziato regolarmente. Altissima l’affluenza alle urne in entrambe le province. Quasi il 90% a Catanzaro, addirittura il 97% a Crotone. Alle 20, orario di chiusura dei seggi, a Cosenza avevano votato l’88% degli aventi diritto.
Urne aperte. Saranno elezioni di secondo livello, così come previsto dalla Riforma Del Rio. Ciò significa che a votare non saranno i cittadini, ma i sindaci e i consiglieri comunali delle amministrazioni locali. Si vota fino alle 20. Tra accordi trasversali, giochi di poteri, spaccature e divisioni interne ai partiti, a Cosenza, Catanzaro e Crotone il voto ha una grande valenza politica in vista delle Regionali del prossimo 23 novembre.
Le sfide. A Cosenza (la realtà territoriale più popolosa della regione) si elegge l’erede di Mario Oliverio che dopo dieci anni lascia la guida della provincia bruzia per tentare l’assalto a palazzo Alemanni e alla Regione Calabria. Tre i suoi aspiranti successori. Forza Italia punta sul sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, ma il centrodestra non è compatto visto che i fratelli Gentile appoggiano il primo cittadino di Rende Marcello Manna. Il centrosinistra, apparentemente compatto, sostiene invece il sindaco di Cassano allo Jonio Gianni Papasso.
Sfida a tre anche a Catanzaro dove si va al voto per eleggere il successore di un altro aspirante governatore, Wanda Ferro, commissario straordinario uscente, alla guida dell’amministrazione provinciale da sei anni. In lizza ci sono Tommaso Brutto, leader del centrodestra, Enzo Bruno per il centrosinistra e l’indipendente Leonardo Procopio, sindaco di Montauro.
Situazione più complessa e meno definita a Crotone dove il sindaco del capoluogo pitagorico Peppino Vallone sfida l’antagonista del centrodestra il primo cittadino di Cirò Marina Roberto Siciliani per la successione a Stanislao Zurlo. (mf)