Sono in molti a pensare che il sindaco di Catanzaro sia stato colpito dal fuoco amico, con il fine di ridimensionarlo e azzopparlo nella partita a scacchi per la candidatura alla presidenza della Regione
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Per il centrodestra catanzarese, all’indomani della consultazione elettorale provinciale, si può finalmente tirare un sospiro di sollievo: pericolo scampato ma per un soffio.
A rischiare di rimetterci le penne è stato uno dei forzisti di maggior peso della Regione, il sindaco della città capoluogo, Sergio Abramo. I postumi dello stress della notte del 31 ottobre, tuttavia, non si sono sopiti.
Le tensioni continuano a serpeggiare tra i big catanzaresi e non solo. Sono in molti a pensare, infatti, anche al di fuori dagli stretti confini provinciali del capoluogo, che Sergio Abramo sia stato fatto oggetto dal cosiddetto “fuoco amico”. E ciò, per azzopparlo e ridimensionarlo, nella partita a scacchi per la candidatura alla presidenza della Regione.
Il nocciolo della questione sta tutto qua. Il nodo, ovviamente ruota tutto intorno alle alleanze. A Catanzaro, infatti, tutti sanno che opera un centrodestra unito che comprende anche l’area dell’Ncd rappresentata da Piero Aiello e dal Consigliere regionale Baldo Esposito. Una formula indigesta in alcune aree di Fi, soprattutto alla coordinatrice regionale, Jole Santelli. La quale, soprattutto su Cosenza, vede come fumo negli occhi la crescita del ruolo di quest’area.
A Catanzaro, invece, la formula del “tutti dentro”, ha registrato anche successi elettorali importanti, tra i quali, la stessa rielezione di Sergio Abramo a sindaco della città. Ed è proprio il pragmatismo e la prudenza del centrodestra catanzarese che, ad oggi, ha in qualche modo rallentato la formalizzazione della candidatura alla Presidenza della Regione da parte di Fi. Una candidatura che i catanzaresi considerano ancora prematura. Una posizione che tra l’altro trova il fianco nell’area della stessa Forza Italia reggina, attraverso la voce e la posizione del senatore Marco Siclari.
Ed è proprio il giovane senatore reggino che ai nostri microfoni lancia il monito: il tiro mancino ai danni del primo cittadino di Catanzaro ha bisogno di chiarimenti nella direzione regionale. La vicenda politica legata all’esito delle provinciali, dunque, è una questione squisitamente politica.
L’area di Piero Aiello è un’area di peso sul piano elettorale. Consapevole di ciò, Sergio Abramo sta tenendo un atteggiamento di grande equilibrio politico e getta acqua sul fuoco, ma a Catanzaro a partire dallo scaltro Mimmo Tallini, nessuno è disposto a perdere pezzi importanti dell’alleanza. D’altronde il sondaggio diffuso qualche giorno fa da Bimedia rappresenta un’indicazione della quale bisogna tener conto: meno di un punto percentuale separano il centro destra dalle percentuali grilline. Una partita, dunque, che potrebbe giocarsi al cardiopalma e che non consente a Fi atteggiamenti politicamente approssimativi e superficiali sul piano della tenuta elettorale. Pena la sconfitta.